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Non chiamiamola recensione, casomai possiamo definirla una piccola segnalazione. Nelle mie intenzioni originarie vorrei segnalare in questo sito quelle cose un po’ di nicchia che rischiano di sfuggire, nel bene o nel male, ma che magari qualche spunto possono darlo.
In questo caso addirittura potrei paragonarmi con malcelato orgoglio al celebre catalogo de “Gli Introvabili” di Euronova, dato che non essendo ancora stato tradotto e immesso nel circuito italiano questo film minore e forse un po’ di nicchia rischia di non arrivare più da noi.
Ma andiamo con ordine: questo film del 2018 (uscito in Settembre) per la regia di Fulvio Sestito, è catalogato come fantascienza. Non è un mockumentary sebbene all’inizio possa vagamente sembrarlo, ma semplicemente la storia della realizzazione di un documentario sugli Ufo che riserverà una sorpresa finale (non è spoiler: basta guardare al locandina!).
Da 0 a 10 darei una sufficienza strappata con i denti. Recitato dignitosamente, effetti speciali buoni, regia decorosa, insomma niente di eclatante ma non è certo un b-movie. Perché parlarne quindi? Perché qualcosa di interessante c’è.
C’è un piccolo colpo di scena verso la fine, c’è un po’ di richiamo al mai dimenticato X-Files (alcune scene sono di chiara ispirazione, manca solo l’uomo che fuma) e per fortuna non c’è la pretesa di agganciarsi ad un caso reale. Ma soprattutto c’è un simpatico approccio, questo sì realistico, verso il mondo che ruota attorno agli avvistamenti soprattutto attorno all’area 51. Una simpatica descrizione del merchadasing e del folklore quasi religioso che ammanta questi luoghi in particolare. Qualcosa era stato messo dentro anche nella serie di Chris Carter, ma qui devo dire il risultato è forse più azzeccato.
Concludendo non è e non diventerà un film cult, ma contestualizzato in questi ultimi anni di banalità ammorbanti, specie dei blockbuster, fa la sua porca figura.
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