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I Coma_cose sono un duo rap formatosi da poco e venuto alla ribalta con la canzone “Granata”.
Ora da cosa nasce il nome? Da Rockol:
<< Loro dicono che il "coma" è una provocazione, riferito ad un momento storico in cui, sempre secondo loro, è arrivato il momento di aprire gli occhi, di svegliarsi.
"Cose", invece, non vuol dire nulla: l'hanno messo accanto a "Coma" perché, secondo loro, ci stava bene. >>.
Quindi già dal nome del gruppo il pensiero corre a quello stato dall’alto valore simbolico (ma anche pratico per la sceneggiatura) in cui versa Audrey o similmente Douglas Jones/Dale Cooper a Las Vegas.
Un coma che ci avvince tutti quanti avvolti come siamo nella materialità, nelle “cose” per l’appunto, e da cui dobbiamo svegliarci.
Il pavimento della loggia nera è palesemente color granata e bianco, e da qui ovviamente il titolo della canzone.
Il testo della canzone:
Non sottovalutare mai il ritorno
Verso casa o ciò che chiami tale
Per chi ha letto il libro di Matteo Marino questo verso è palese. Bob vuole tornare a casa, Laura vuole tornare a casa e Dale Cooper vuole riportarcela, il titolo stesso della serie “Twin Peaks – Il Ritorno” non possiamo riferirlo solo al fatto che è tornata la serie televisiva, ma anche al “ritorno” nel senso mistico/esoterico, metafora del cambiamento di stato, di ricongiungimento con la realtà originaria. Non a caso la serie si chiude davanti ad una casa, o almeno ciò che possiamo “chiamare tale” che però resta preclusa … per un errore? Per il raggiungimento dell’obbiettivo?
Mai una gioia tranne la fermata prima di Centrale
Sto cercando un posto tutto mio
Il simpatico, calembour comprensibile solo da chi ha preso qualche volta la metropolitana a Milano, serve forse a ribadire il concetto di cui sopra (non c’è gioia fuori dalle mura di Verona direbbe il Montecchi). Ma se per estensione associamo “Centrale” a “polizia” evidenziamo automaticamente come i momenti più tristi, se non disperati, e spesso paurosi della serie siano ambientati in questi luoghi molto più che nelle prime due stagioni.
È solamente ciò che voglio
Oggi tutto bene, sì, ma domani-comio
Come si poteva riuscire a sintetizzare meglio il finale post scena-madre all’ufficio dello Sceriffo? E in particolare come sintetizzare meglio il passaggio dopo le fatidiche 430 miglia? E voilà: in due versi i nostri rapper ce l’hanno fatta mirabilmente.
Mi vedi sono qui davanti
Ma con la testa a mille miglia
Ça va sans dire che si tratta del Maggiore Briggs, il riferimento è anche troppo chiaro. Inutile aggiungere altro direi.
È come dire: "Li chiamano fichi d'india
Ma ce n’è di più in Sicilia"
Qui siamo ad un verso un po’ più criptico. Al di là dell’evidenza che l’India non è l’India perché si tratta di una pianta arrivata con la scoperta dell’America, così come Mister C non è Dale Cooper e più in generale i vari tulpa non sono i loro personaggi originari, così come la realtà non è quella che ci fa vedere il regista (c’est ne pas une pipe), al di là di questo forse c’è dell’altro. Se cerchiami fichi d’India, “Opuntia ficus-indica”, su Wikipedia, notiamo che tra le altre cose hanno la singolare particolarità di comparire anacronistici in molti film sul Salvatore (no, non Dale Cooper): “Il fico d'India (assieme all'agave, altra specie messicana) compare sempre negli esterni dei film sulla vita di Gesù, come elemento caratteristico della flora della Palestina di quei tempi. Questo incredibile anacronismo è costante. Per tutti si veda il Gesù di Nazareth di Zeffirelli.” Anacronismi, salti temporali, maghi che guardano nel passato futuro: benvenuti a Twin Peaks!
Non mi ricordo cosa ho fatto ieri
Ah! Il buon vecchio Douggie Jones. O stiamo parlando della signora Cage di Odessa?
Ma so capire i sentimenti veri
Cioè quando non manca qualcosa “dentro”, come a Mister C.
Sono quelli che lavorano di notte come i panettieri
O come i cameramen di David Lynch sulle strade della California (e non solo su quelle).
Quanta paura di essere diversi
Ma quanta noia ad essere perfetti
Il perfetto è Cooper. Cavaliere senza macchia e senza paura, rinchiuso come una principessa nella Loggia Nera. Ma per di salvare la nostra principessa-chiave prima deve uscire e non può aspettare il rientro di Bob/Mister C. “Io non ci torno nella Loggia Nera”. Quindi che fare?
I ponti sono fatti per buttarsi
Mica per metterci i lucchetti
All’inizio, la prima visione dell’esterno dalla Loggia Nera è quello della strada con cooper malvagio che passa in auto sotto: sembra proprio ripresa da un ponte. Che si sbriciola sotto i piedi lasciando cadere nel vuoto (?) il Cooper buono. E Naido si butta dalla scatola-stanza-ponte di congiungimento tra le realtà, o cade inavvertitamente?
Ho forse troppo fantasia
Forse questo sono io che cerco i significati nascosti di Twin Peaks in una canzone dei Coma_cose, o forse sono tutti gli appassionati di Lynch che cercano un significato nelle sue opere.
Io ho dei problemi di allegria
Sì, ho solo la mia batteria
Che fa poom-poom-cha
Come? Come?
Poom-poom-cha
Sull’importanza dei suoni nella terza stagione molto si è detto molto si è detto e molto si è scritto. Cerchiamo tutti il Poom-poom-cha rivelatore che l’astuto tecnico audio Lynch ha nascosto nelle pieghe della storia.
E in pratica
Tutti vestiti di nero con la faccia pallida
Sembriamo la Juventus
La divisa dell’FBI (contrasto con le giacche colorate di Douggie Jones).
E tu per fare il derby
Ci hai tirato una granata nei denti
Sì ma tanto non ci prendi
Coma Cose è il nome della mia famiglia
Il derby è Loggia Nera vs. Loggia Bianca, Cooper vs. Cooper, ma il Cooper buono è difeso dalla sua famiglia “Coma cose”. Quanti tentativi di ammazzarlo … ma tanto non ci prendi!
Continuo a correre con chi fa miglia
So da dove vengo, non so dove vado
Qui è la nuova Laura Palmer che con qualche esitazione forse riconosce il nome della madre, non sa esattamente dove andrà ma si affida al Cooper che “fa miglia” (da Odessa Texas a Twin Peaks Washington).
Mio nonno è tropicale, quindi ho un avocado
Il “braccio” nella Loggia Nera, non c’è dubbio!
Continuo la scalata fino all'Everest
“Stairway to heaven” o meglio “Stairway to Palmer’s house”, che in apparenza sembra essere diventato l’inferno, ma che in realtà …
Alice guarda i gatti perché Kanye West
In realtà a casa Palmer troviamo il punto di congiunzione tra l’opera e la realtà: Alice. Come tutti i fan sanno Alice Tremond non è rappresentata da un’attrice ma dalla reale proprietaria della casa (vera, quindi, non da studios!) usata dalla serie Twin Peaks. E qui la proprietaria “vera”, rappresentante della realtà, guarda perplessa i due attori che ormai non sanno più neanche loro chi sono, chi rappresentano. Kanye West è il produttore di Alicia Keys, “chiavi” in inglese: da una parte Laura Palmer “è la chiave”, dall’altra Alice Tremond è la chiave di congiunzione con la realtà.
Lavoro sodo, tiro su le maniche
Perché voglio che ci tiri su le mani te
Siamo in chiusura. Siamo passati da questa parte della macchina da presa, siamo nella nostra realtà. La conclusione inevitabile non può essere che di Lynch in persona: “nessun suggerimento nessun aiuto, se ti è sembrata criptica l’opera, prova a dare la tua spiegazione. Io ho lavorato duro per realizzarla, tu lavora sodo per spiegarla. Sono qui che aspetto te”.
Ho forse troppo fantasia
Io ho dei problemi di allegria
Sì, ho solo la mia batteria
Che fa poom-poom-cha
Come? Come?
Poom-poom-cha
Ho la memoria in avevoria
Io ho preso 3 in economia
Sì, ho solo la mia batteria
Che fa poom-poom-cha
Come? Come?
Poom-poom-cha
Non sottovalutare mai il ritorno
Verso casa o ciò che chiami tale
Mai una gioia tranne la fermata prima di Centrale
Ripresa di versi precedenti con lo stile tipicamente Lynchano con cui vengono riprese le scene delle serie/film precedenti ovvero … con un piccolo ritocco.
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