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Penso che non sia sportivo nascondere le frodi. Accettiamo ogni cosa. Poi cerchiamo una spiegazione.
Charles Hoy Fort ci ha lasciato un'eredità importante:
oltre a riviste (Fortean Times) e associazioni (la prima fu la
Fortean Society), oltre ad essere citato in film, serie TV e
romanzi (avremo modo di vederli in dettaglio), Fort ha lasciato un pensiero, o forse sarebbe meglio dire un dubbio, che non si può ignorare.
Eppure la maggioranza delle persone ignora questa figura e la sua opera.
Coerentemente il Milanese Imbruttito, simbolo della modernità più materialista, ignora gli "sbatti" che escono dalla stringente logica "figa-fatturato",
così come coerentemente gli Homer Simpson ignorano tutto ciò che esce dalla logica "divano-birra-patatine", eppure per gli altri homo sapiens che dimostrano
qualche scintilla di interesse per quella che è la realtà com'è possibile che non emerga mai quest'ambito di ricerca, di stimolo, di provocazione?
E' possibile perché dietro ogni categoria di pensiero si annida spesso del cieco fanatismo, e a quel punto i dubbi sono scomodi e vengono relegati, come
diceva Fort, alla categoria dei dannati.
Si vorrebbe che fosse un inferno senza possibilità di redenzione, eppure questi dannati sono tanti e marciano, non hanno mai smesso di marciare,
e dovrebbero impensierire.
Vediamo alcune categorie di persone che in base al loro Malleus Maleficarum
condannano al rogo questo esercito di fatti con il loro generale Charles Hoy Fort.
Scienza
La maggior parte dei fatti catalogati da Fort sono stati raccolti in riviste scientifiche, e se prendiamo ad esempio i più eclatanti, quelli per cui è più famoso, cioè
le piogge di rane, di pesci, di girini, di carbone, le piogge rosse, le idrometeore, sono tutti fatti che continuano a verificarsi.
Oggi, a differenza di allora, possiamo trovare anche filmati su Youtube che ce li fanno vedere.
E in effetti la scienza non ha mai negato il verificarsi di questi fenomeni, ma secondo il famigerato
Rasoio di Occam ha sempre cercato, arrampicandosi sugli specchi, spiegazioni
che (molto) superficialmente possono sembrare plausibili, ma che ragionandoci sopra si scoprono ridicole.
Piovono rane? Una tromba d'aria le ha prelevate da qualche stagno lì vicino. Piovono girini? Idem.
Ecco quindi arrivare quel monello di Charles Fort che si mette ad urlare in piazza che il re è nudo: non ci sono stagni per chilometri rispetto a dov'è successo.
Ho controllato i bollettini meteo: non è stata segnalata nessuna tromba d'aria in quei giorni.
Ma come fanno queste trombre d'aria ad essere così selettive?
In uno stagno dove ci sono le rane ci sono anche i girini, ma quando piovono rane non piovono girini e viceversa.
Con la stessa ironia con cui gli scienziati commentano i fenomeni anomali o paranormali, Fort commenta le loro ipotesi scientifiche (che nessuno di loro
ha cercato di dimostrare scientificamente, ritenendo che non ne valga la pena).
E' evidente che gli scienziati non possono volergli bene.
Ufologia
Gli Unidentified Flying Object, oggetti volanti non identificati, rappresentano solo una piccola parte dei fenomeni forteani.
Quindi possiamo dire che ben prima del caso di Kenneth Arnold del 24 giugno 1947 che diede origine al termine, il nostro Fort aveva già iniziato a raccogliere
avvistamenti.
Gli avvistamenti di Fort erano generici, per esempio aveva annotato anche l'avvistamento di un'intera città in cielo.
Poi però è arrivata una sorta di religione, un manicheistico fanatismo che ha fatto sì che "UFO" diventasse sinonimo di "astronave extratterestre".
Intendiamoci: non tutti i cosiddetti ufologi aderiscono a questa sorta di religione che si appella alla "interpretazione più accreditata"; non tutti ma buona parte sì.
A corollario di questa fede c'è la teoria complottistica che vuole che i governi occultino le prove più tangibili di questa "innegabile" realtà.
Credo che in Italia ci sia una sola, piccola, associazione ufologica tendenzialmente forteana, possibilista, che si limita a raccogliere i dati.
Tutte le altre, soprattutto quelle che hanno più visibilità nei media, quelle che producono più libri e più articoli, appartengono alla sacra fede
dell'ipotesi extraterrestre.
Coerentemente con la lingua italiana e inglese dovrebbero cambiare il nome, e quindi il prefisso UFO in IFO: se sono astronavi extraterrestri vuol dire che a questo
punto sono "Oggetti Volanti Identificati". Cosa c'è da capire ancora?
I sospetti, i dubbi, le sensazioni di Charles Fort non fanno per loro. E oltretutto non saprebbero come incastrare nella loro visione extraterrestrecentrica tutti gli
altri fenomeni Fortiani.
Filosofia
Qui andiamo un po' meglio. Qualche traccia di interesse c'è, se non direttamente per la figura di Fort, almeno per i fenomeni forteani in generale e al
fatto che dovrebbero essere inclusi nelle analisi scientifiche.
Pensiamo solo a Thomas Kuhn o a
Paul Feyerabend con le loro teorie epistemologiche alternative a quella di Popper.
Ma quello che mi affascina di più in questo senso è Carl Gustav Jung, che si è avvicinato
sia con i fenomeni analizzati ne "Le cose che si vedono in cielo" (il termine UFO infastidiva anche lui) sia per la
Sincronicità, argomento trattato da Fort soprattutto in
Wild Talents, anche se il termine "sincronicità" è stato coniato e ben definito da Jung.
A parte queste eccezioni, nella maggior parte dei casi i vari sistemi filosofici non tengono conto, ignorano o non reputano significativo cosiderare le eccezioni,
le anomalie della natura. Eppure, a mio avviso, dovrebbero.
Tutti contro?
Per fortuna qualcuno che ha raccolto l'eredità di Fort c'è.
Gli stessi che hanno accolto a braccia aperte il confuso (e doverosamente interpretabile) pensiero nietzschiano: gli artisti.
L'arte non ha paura, anzi si nutre del non spiegabile, dell'eccezionale, dell'incredibile.
Quelli che per Fort erano i dannati per un surrealista sono stimoli, fonti d'ispirazione.
Per uno sceneggiatore, per uno scrittore, sono materiale su cui lavorare, sono l'ancora di salvezza in un mondo di noia.
Ecco quindi che in questa sezione oltre al lavoro di Fort e a qualche "fatto" magari più recente, vorrei segnalare anche
alcune opere nelle varie discipline che citano apertamente il suo lavoro o che comunque abbracciano l'universo di quei fenomeni
che lui ha iniziato a catalogare.
A connecting principle,
Linked to the invisible
Almost imperceptible
Something inexpressible.
Science insusceptible
Logic so inflexible
Causally connectable
Nothing is invincible
If we share this nightmare
Then we can dream
Spiritus mundi
If you act, as you think,
The missing link,
Synchronicity
Un principio di collegamento,
Collegato all'invisibile
Quasi impercettibile
Qualcosa di inesprimibile.
Scienza insuscettibile
Logica così inflessibile
Causalmente collegabile
Niente è invincibile
Se condividiamo questo incubo
Allora possiamo sognare
Spiritus mundi
Se agisci, come pensi,
Il collegamento mancante,
Sincronicità
(Police, "Synchronicity")
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