* HOME * * FOTOGRAFIE *
Ultimo aggiornamento: 14 Agosto 2020 (Thermidor - Colza)

(Arlesheim/Dornach) Ermitage e Goetheanum: misticismo in Svizzera

A pochi chilometri da Basilea troviamo queste amene cittadine, Arlesheim e Dornach, divise da qualche centinao di metri. Ma se la geografia fisica rende impercettibile il confine materiale, quella politica è invece più netta: Arlesheim appartiene al Kanton Basel-Landschaft, mentre Dornach fa parte del Kanton Solothurn.
Ma oltre alla vicinanza fisica sono unite dall'ospitare due punti di interesse spirituale: Arlesheim ospita il giardino dell'Ermitage e Dornach invece il complesso del Goetheanum. Distanti nel tempo più che nello spazio, questi due luoghi sono accomunati dal voler offrire un contesto valido per una ricerca spirituale che vada oltre il bel paesaggio o il bell'edificio.
Ma anche per chi non è particolarmente sensibile ad altri valori potrà trascorrere qui un piacevole momento di sosta e di turismo.

(Per vedere le foto in sequenza cliccare qui).

L'Ermitage, un giardino del'700 che affascina ancora

Per partire dall'inizio dobbiamo partire dalla Fossa Renana che con il suo sprofondamento ha creato questo territorio collinare ricco di grotte. E quindi forse non è un caso se la più antica sepoltura del neolittico della Svizzera è stata trovata proprio qui ad Arlesheim. Arrivando poi al medioevo, il complesso di Arlesheim apparteneva all'Abbazia di Sainte-Odile, che, lo diciamo per gli appassionati delle ley lines, anch'essa è praticamente sulla Fossa Renana visto che dista poco più di una ventina di chilomentri dal fiume Reno. Bisognerà arrivare al 1239 perché il comprensorio venga poi venduto al vescovo di Basilea Lüthold von Rötteln.
Arrivando al punto che ci interessa, quest'ameno paesaggio ha infine ispirato nel 1785 la creazione del nostro parco-giardino all'inglese da parte di Maria Anna Balbina Conradina von Staal e di suo cugino Johann Heinrich Hermann von Ligerz, all'epoca cellario della cattedrale di Arlesheim, nonchè del marito di Albina, Franz Carl von Andlau. I nobili dell'epoca curavano contatti internazionali e non c'è da stupirsi quindi se cominciavano a risentire di quello spirito romantico che stava portando a creare diversi giardini all'inglese in tutta Europa.
Il giardino che possiamo vedere oggi è del 1812, poichè quello originale del 1785 andò distrutto durante una rivolta contadina, ma possiamo confidare che forse ci assomigli parecchio visto che della ricostruzione se ne occupò, assiema al figlio di Babina von Staal (morta in esilio nel 1798), lo stesso Johann Heinrich Hermann von Ligerz che aveva partecipato alla prima costruzione.

L'impianto del giardino ha tutti gli elementi per determinarne la sacralità: il monte, le grotte (in particolare quella principale di Proserpina), il corso d'acqua e il lago. Quest'ultimo conosciuto come il "Lac du Tempé" prende il nome dalla valle di Tempe cara ad Apollo, che insieme a Diana e a Proserpina chiude il cerchio dei richiami alla mitologia greca. La figura di Proserpina (romana) richiama inevitabilmente quella di Persefone (greca) legata indissolubilmente ai misteri eleusini e da qui ad interpretazioni mistico-esoteriche il passo è breve.

Il Goetheanum, la "casa" dell'antroposofia

Non ho trovato una documentazione che mi permetta di affermare se Dornach è stata scelta per semplice opportunità o anche per altri motivi, ma considerando le teorie antroposofiche non mi stupirei se la vicinanza all'Ermitage, con tutte le considerazioni di cui sopra, possa aver ispirato Rudolf Steiner nella scelta del luogo. Il perché invece è noto.
La motivazione principale che spinse alla costruzione di una siffata sede fu prevalentemente pratica: il continuo affittare teatri a Monaco e in altre città per le riunioni della società antoposofica sia per conferenze che per rappresentazioni artistiche aveva fatto sorgere la necessità di una sede fissa ed adeguata.
La costruzione del primo Goetheanum risale al 1913, ma purtroppo esattamente un secolo fa, nel 1920, un incendio doloso lo distrusse. Come un'araba fenice è poi risorto dalle proprie ceneri, anche se con il tempo: il Goetheanum che vediamo adesso è frutto di quasi un secolo di lavori di completamento e ristrutturazioni. Se il primo edificio era interamente di legno (e a mia opinione personale un pò più bello dell'attuale) il secondo è stato pensato e prodotto, in modo avveneristico per l'epoca, interamente in cemento armato. Oggi su questo secolare (allora modernissimo) edificio si stanno riscontrando i problemi di carbonizzazione del cemento armato che stanno richiedendo lavori di ristrutturazione e messa in sicurezza.
Steiner seguì personalmente la progettazione iniziale della struttura e potè vedere l'inizio dei lavori, ma morì nel 1925 lasciando ad altri il compito di definire gli interni e in particolare la sala grande fulcro dell'intero edificio.
Nella parte delle arti figurative, cioè dipinto sul soffitto e vetrate della sala grande, vengono riproposti graficamente concetti antroposofici rigardanti la natura dell'uomo e la storia dell'umanità, ma nella parte dell'architettura, nelle forme plastiche interne ed esterne dell'edificio, il linguaggio scelto è quello dell'immediata espressione artistica dei contenuti. A corredo, ma cronologicamente prima del Goetheanum attuale, troviamo altri edifici che hanno fatto e fanno ancora da supporto e integrazione alla costruzione: l'edificio della caldaia col vistoso camino modellato a forma di fiamma che sale verso il cielo (attuale riscaldamento), la casa delle vetrate in cui sono state fatte originariamente le vetrate della sale grande (oggi sede della sezione di scienze naturali e della sezione di agricoltura) e casa Duldeck, originariamente richiesta dal donatore di buona parte del terreno per sè, oggi adibita ad archivio di Steiner (Rudolf Steiner Nachlassverwaltung).

--------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------

Galleria di immagini (cliccare per vederle ingrandite)


--------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------



* HOME * * FOTOGRAFIE *