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A due chilometri da Areni troviamo la valle. o forse meglio la gola,
del fiume Amaghu che conduce al monastero di Noravank.
L'imbocco della valle è assolutamente enologico: da un lato un "restaurant and wine tasting",
"ristorante e degustazione vini", e dall'altro la
grotta dove sono stati rintracciati i reperti più antichi della storia che testimonino una vinificazione.
La valle è spettacolare di per sè, e a metà strada circa prima del monastero c'è un altrettanto spettacolare
ristorante ricavato in una grotta che offre le specialità locali come il famoso
lavash.
Alla fine della valle infine c'è il monastero, uno dei più famosi, fotografati e visitati d'Armenia,
con la bellissima chiesa di S. Astvatsatsin.
Bellissima e pericolosa sui suoi due piani, poiché la scalinata che porta al secondo piano sembra agevole, ma gli
scalini sono alti e strettissimi e quasi tutti salendo e scendendo la fanno a gattoni, attaccandosi alla corda di acciaio attaccata alla parete.
Gli armeni partono dal presupposto, secondo me corretto, che devi sapere quel che fai: se non te la senti non sali. E più in generale devi stare attento a dove metti i piedi.
Le mollezze europee dove bisogna mettere in sicurezza tutto o renderlo inacessibile al pubblico, qui non ci sono.
Per vedere le foto in sequenza cliccare qui.
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