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Il mio occhio s'innalza verso la volta dell'eterno cielo,
verso di te, splendente astro della notte!
E l'oblio di tutti i desideri, di tutte le speranze
dalla tua eternità discende.
Il senso si smarrisce nella visione,
quel che dicevo "mio" svanisce,
io mi abbandono nell'immenso,
sono in esso, sono tutto, sono solo quello.
Il pensiero ritorna ed è spaesato,
si spaura dinanzi all'infinito, e stupito
non comprende la profondità di questa visione
(Georg W. F. Hegel, "Eleusis")
Il cimitero di Dorotheenstädtischer e Potsdam distano circa 35 chilometri e onestamente non c'azzeccano niente l'uno con l'altra. Solo che spesso trovo comodo seguire la sequenza in cui sono state fatte le foto, e in questo caso la sera dopo la visita al cimitero c'è stata una tappa a Postdam a cercare un ristorante per mangiare. Nonostante la necessità di essere veloci in Germania perché i ristoranti la sera chiudono presto (veramente molto presto), qualche foto nella golden hour è venuta fuori.
Dorotheenstädtischer Friedhof
Se non fosse per i filosofi il Dorotheenstädtischer sarebbe come "L'isola dei (relativamente) famosi":
forse sarà colpa della mia ignoranza ma di scrittori, registi, attrici, scultori e quant'altro, non conoscevo nessuno.
O meglio, solo uno: Heinrich Mann, ma solo come fratello di Thomas (ne ho parlato anche in
questa pagina su Palestrina).
Per i filosofi invece è tutt'altra storia!
Pare che Hegel abbia voluto essere sepolto accanto Fichte. Forse per poter praticare una dialettica post mortem?
E purtroppo mi è sfuggita la tomba di Marcuse: chissà se anche lui come rappresentante della sinistra hegeliana è stato ben accolto dal buon Georg.
Scrivere le pagine per questo sito devo dire che mi è utile, fosse altro perché sono costretto ad approfondire un minimo quello che sto mostrando.
Ed è così che ho scoperto l'affascinante storia di
Pierre Louis Ravené.
Questo signore era un industriale, il principale fornitore di traversine per le ferrovie all'epoca,
però è stato anche un mecenate (una specie ormai estinta in questo XXI secolo) e si adoperato molto in particolare per la
scuola di Düsseldorf.
Ma la parte più interessante (impressionante) che troviamo sempre su Wikipedia tedesca è questa:
Verso la fine della sua vita, divenne un seguace dell'occulto. Credeva fermamente in una profezia secondo cui sarebbe morto nel 1861. In realtà morì la notte di Capodanno del 1861.
(Gegen Ende seines Lebens wurde er Anhänger des Okkultismus. Er glaubte fest an eine Prophezeiung, der zufolge er noch im Jahr 1861 sterben würde. Er starb tatsächlich an Silvester 1861.)
Potsdam
E arriviamo quindi a Potsdam ,
la "città extracircondariale di 187119 abitanti della Germania, capitale e centro maggiore del Land del Brandeburgo [che]
si trova immediatamente a sud-ovest della capitale federale, Berlino, ed è un importante centro nella regione metropolitana Berlino/Brandeburgo".
Il fotografo è quel che è, però la golden hour fa miracoli. ecco quindi che anche le gru che si stagliano nel roseo tramonto diventano affascinanti,
e se poi ci sono anche "stormi d'uccelli neri / com'esuli pensieri" che girano attorno all'Altes Rathaus (il vecchio municipio) tutto diventa poesia,
ma per raggiungere la perfezione bisogna arrivare al ristorante perché, si sa, anche la gola vuole la sua parte.
Per vedere le foto in sequenza cliccare qui.
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