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Olha, lá vai passando a procissão / Se arrastando que nem cobra pelo chão [...]
As mulheres cantando, tiram versos / Os homens escutando, tiram o chapéu

Guarda, sta passando la processione / Trascinandosi come un cobra attraverso il pavimento [...]
Le donne cantando tirano fuori versi / Gli uomini ascoltando tirano il cappello

(Gilberto Gil, "A procissão")

Ultimo aggiornamento: 18 Aprile 2020 (Germinal - Myrtil)



Bahia 2006, l'interno: Cachoeira-São Félix e Lençóis

Era il 2006, sembra ieri ma sono passati 14 anni. La reflex digitale era di là da venire, per cui quelle che si possono vedere qui sotto sono foto di stampe da negativo, quindi la qualità è quello che è.
Pazienza: con i colori falsati si scoprono i posti, le persone, l'aria con la patina del tempo. In fondo la qualità è data dal contenuto e non dall'esteriorità.
Siamo a Bahia, sicuramente uno degli stati più famosi del Brasile, probabilmente il secondo dopo Rio de Janeiro, ma siamo nell'entroterra in rotte un pò meno battute dai turisti ansiosi di palme e spiagge tropicali.
Le prime due città, Cachoeira e São Félix, sono a un centinaio chilometri da Salvador, la capitale dello stato di Bahia, ma è come se fossero a mille chilometri dall'aeroporto e dagli alberghi internazionali. Per arrivarci si gira attorno alla "Baia de Todos-os-Santos" (Baia di Tutti i Santi) passando da Santo Amaro, paese natale di due famosi fratelli: Maria Bethânia e Caetano Veloso.
Cachoeira e São Félix sono due città distinte, ma è come se fossero una sola: affacciate una di fronte all'altra sulle sponde del fiume Paraguaçu.
Cachoeira è famosa per la sua processione della "Nossa Senhora da Boa Morte" (Nostra Signora della Buona Morte), ma per gli amanti dei sigari è altrettanto famosa la fabbrica Dannemann di São Félix.
Lençóis invece è tutt'altra storia. Molto più dentro nel cuore di Bahia è al centro di un parco nazionale mozzafiato, la Chapada Diamantina, con grotte, piscine naturali e pozze d'acqua nella roccia, foreste tropicali e montagne che sembrano uscite dai paesaggi di Tex Willer.
Per visitarlo la cosa migliore è affidarsi alle guide locali che ottimizzando gli spostamenti con i fuoristrada (e poi comunque a piedi!) organizzano splendide visite in giornata.
Ancora più interessante però è stato l'incontro con due ragazzine che si sono offerte di farci da guida improvvisata nella passeggiata domenicale fuoi città, e che poi ci hanno mostrato il loro Terreiro. Insomma, Bahia non è solo la spiaggia tropicale con la "cerveja bem gelada", ma per visitarla con un pò di soddisfazione bisogna impratichirsi un minimo col portoghese, poi la somiglianza tra le lingue neolatine e la voglia di comunicare dei brasiliani fa il resto.

Per vedere le foto in sequenza cliccare qui.

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