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Signorina Felicita, a questora
scende la sera nel giardino antico
della tua casa. Nel mio cuore, amico
scende il ricordo. E ti rivedo ancora,
e Ivrea rivedo e la cerulea Dora
e quel dolce paese che non dico
(Guido Gozzano, incipit de "La signorina Felicita ovvero la Felicitą")
Il grande difetto di Ivrea e di tutto il Canavese č che sono distanti dalla Val Squaranto.
Da amante delle poesie di Gozzano tornerei volentieri ogni tanto a far visita ai luoghi della sua memoria, da Ivrea a "Vill'Amarena al sommo dell'ascesa".
Ma a parte la poesia, a parte i bellissimi paesaggi, ma a parte la cittą incantevole di suo, a parte la cerulea Dora, a parte i golosissimi infiniti antipasti proposti dai ristoranti,
a parte tutto questo (e non č poco direi) Ivrea č anche la cittą del sogno industriale di Adriano Olivetti.
L'eccellenza italiana di quello che sarebbe dovuto diventare il modello per la realtą lavorativa e industriale, ma ahimč cosģ non č stato.
Ivrea la bella
che le rosse torri specchia
sognando a la cerulea Dora
nel largo seno,
fosca intorno č l'ombra di re Arduino
(Giosuč Carducci, "Piemonte")
(Per vedere le foto in sequenza cliccare qui).
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