La casa di Audrey Hepburn
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- A cosa stava pensando, signor Slütter?
- Pensavo agli anni andati e me ne andavo così...
distrattamente incontro la mia giovinezza!...
Sia pure inconsciamente uno cerca di rincontrarla...
- Fermarsi nel passato come fa lei... è come custodire un cimitero.
(Da "Una ballata del mare salato" di Hugo Pratt)
Nell'estremo sud-ovest della Svizzera, parafrasando "Gli svizzeri" di Aldo, Giovanni e Giacomo, c'è uno splendido lago, il
Lemano, conosciuto anche come lago di Ginevra.
In questa amena cornice si possono trovare molte belle cose da vedere, ma volendo essere un po' originali e un po'
geek si può puntare ad andar per tombe di personaggi famosi.
Ce ne sono due in particolare, due personaggi famosissimi che qui hanno vissuto i loro ultimi anni e qui sono serenamente spirati.
"Serenamente" non tanto per la morte, entrambi sono morti per un cancro al colon, una morte piuttosto dolorosa,
quanto per la certezza di aver lasciato all'umanità qualcosa di importante, di unico, di grande.
Sto parlando di Audrey Hepburn e di
Hugo Pratt (del quale oggi 20 Agosto ricorre l'anniversario della morte).
Audrey Hepburn a Tolochenaz
Mi troverei in forte imbarazzo a dover spiegare chi è stata Audrey Hepburn come attrice: non sono certo qualificato per farlo.
Personalmente la sua immagine più iconica, il suo personaggio che più mi ha lasciato un ricordo è quello di
Holly Golightly
che fa colazione in un marciapiede deserto davanti alle vetrine di Tiffany.
Questo personaggio diviso tra il fascino del lusso e il richiamo dell'amore, e che alla fine opta per quest'ultimo, sembra rispecchiare un po' la vita di Audrey.
Nonostante sia stata una bravissima attrice acclamata dal pubblico e dalla critica, personalmente preferisco ricordarla per il suo lato profondamente umano:
dal 1988 fino alla sua morte è stata ambasciatrice dell'UNICEF, e non è stato un ruolo di facciata.
I primi dolori causati dal cancro le vennero fin che era in Somalia per un viaggio umanitario:
fino a quel momento si era spesa per una missione che ha sentito veramente importante e urgente.
A Tolochenaz possiamo trovare la casa in cui aveva abitato con
Robert Wolders, l'ultimo dei suoi svariati e tormentati amori.
In piazza Audrey Hepburn possiamo poi trovare il busto di Audrey Hepburn donato dai figli e uscendo dal paese, attraversando la statale con l'apposito sottopassaggio
in cui ci sono dei murales dedicati ad Audrey Hepburn, possiamo finalmente arrivare alla tomba di Audrey Hepburn.
Mi rendo conto che detta così può ricordare lo
sketch della Spam dei Monty Python,
ma mi sembra assolutamente doveroso che il paesino che per ultimo l'ha ospitata abbia reso omaggio così a questa donna meravigliosa.
Un'ultima cosa che non posso omettere di ricordare è che le sue fattezze sono state usate per dare l'immagine, ma anche la personalità, al personaggio di
Julia Kendall
nato dalla penna di
Giancarlo Berardi
ed edito dalla Sergio Bonelli Editore.
Hugo Pratt a Grandvaux
E se Giancarlo Berardi è un bravo fumettista (per la precisione sceneggiatore) Hugo Pratt è stato, ed è ancora, a mio avviso il numero uno.
Potrei concludere qua, ma per evitare che il buon Hugo si rivolti nella tomba devo precisare che il termine fumetto, e di conseguenza anche fumettista,
è sbagliato: il maestro aveva definito quest'arte "letteratura disegnata", ed a tutti gli effetti questo termine è più corretto.
Veneziano di origini ma giramondo di vocazione, Hugo Pratt ha concluso i suoi ultimi giorni a
Grandvaux
uno spettacolare paesino che domina dall'alto il lago Lemano.
Su chi sia Pratt, ma soprattutto su cosa abbiano significato per me le sue opere, e in particolare quelle con protagonista
Corto Maltese, potrei scrivere un libro.
Ma evidentemente non hanno rappresentato qualcosa solo per me visto che a Grandvaux, nella piazza principale,
troviamo una statua dedicata a questo straordinario personaggio.
E non poteva mancare una taverna che portasse il suo nome (ce n'era una anche Verona fino a poco tempo fa).
A differenza di Audrey Hepburn non c'è nessuna fotografia sulla tomba, e chissà perché me lo aspettavo.
Mi chiedo solo cosa avrebbe detto lui di quel cuore disegnato coi sassolini, così kawaii, così lezioso ...
credo che probabilmente c'avrebbe sorriso su.
Un giusto omaggio invece è il secchiello con i pastelli e le matite, ormai resi irriconoscibili dal tempo (e dal maltempo).
Le rose infine ricordano forse quelle che il suo Barone Rosso metteva sugli aerei nemici abbattuti in
"Côtes de nuit e Rose di Piccardia".
Hugo e Audrey
Due personaggi così diversi si sono rivelati alla fine così vicini:
- sono andati ad abitare a pochi chilometri l'uno dall'altra negli ultimi anni della loro vita
- sono nati a due anni di distanza
- sono morti entrambi per un cancro al colon
- sono morti a due anni di distanza entrambi il 20 del mese (Gennaio e Agosto)
- entrambi riposano in una tomba semplice, visitata ormai solo dagli appassionati (oltre che dai familiari ovviamente)
- ad entrambi il paese che li ha ospitati ha reso omaggio accogliendo una statua nella piazza principale
- tutti e due hanno una lettera "H" nelle iniziali
Non credo si siano conosciuti in vita, ma mi piace pensare di sì e mi piace anche immaginare il loro ultimo commiato come quello tra Corto Maltese e
Pandora Groovesnore
in "Una Ballata del Mare Salato":
- Buon giorno Corto Maltese!
- Eh, ma che bella! Chissà perché mi fai ricordare un tango di Arola, che ascoltai nel cabaret della "Parda Flora" in Buenos Aires.
- Forse c'era qualcuna che mi assomigliava?
- No! Proprio perché non assomigli a nessuna avrei voluto incontrarti sempre ... in qualsiasi posto
(Per vedere le foto in sequenza cliccare qui).
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