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Qual fior cadea sul lembo,
qual su le treccie bionde,
ch’oro forbito et perle
eran quel dí a vederle;
qual si posava in terra, et qual su l’onde;
qual con un vago errore
girando parea dir: Qui regna Amore.
(Francesco Petrarca, "Chiare, fresche et dolci acque")
Della Sorgue, il fiume che qui è il protagonista principale, ne ho già parlato
in questa pagina a proposito del paese di Isle-sur-la-Sorgue.
Qui siamo poco distanti nell'ameno paesino di
Fontaine-de-Vaucluse
che ha l'onore di ospitare la celeberrima sorgente del fiume.
Celeberrima perché ha dato l'ispirazione a Petrarca per la famosa "Chiare, fresche et dolci acque",
ma per i francesi è famosa anche perché, semplicemente, è molto bella.
La Treccani
riportando le tesi di Luigi Valli sui Fedeli D'Amore ci dice che
"anche il Petrarca, così come il Boccaccio, sarebbe 'certamente', se non proprio membro attivo, consapevole della setta e simpatizzante per essa".
Se così fosse la fonte fisica della Sorgue assurgerebbe clamorosamente anche a fonte simbolica, metaforica.
Come nella Commedia dantesca, anche qui potremmo identificare il "et torni l’alma al proprio albergo ignuda" con la discesa agli inferi che precede poi la salita verso
"L'amor che move il sole e l'altre stelle" di Dante che per Petrarca diventa il "Qui regna amore" per la succitata canzone.
Il "Così carco d’oblio" richiama poi l'immersione dantesca nel Lete, condizione necessaria per
"le tecniche per raggiungere l'estasi, la dissociazione dello spirito dal corpo per raggiungere la visione dell'Assoluto inesprimibile,
che è l'itinerario stesso della Divina Commedia"
(da Wikipedia ).
Questo locus amoenus era certamente ideale per una simile metafora, visto che la fonte è stata esplorata fino a 300 metri di profondità con i robot,
ma sembra che il punto più basso arrivi a -308 metri.
Al "Qui regna Amore" petrarchesco però bisogna ahimè aggiungere anche il "qui regna il turismo",
inevitabilmente dato l'incantevole contesto.
Les vents, même les vents, qu’on entend respirer, |
I venti, anche i venti, che sentiamo respirare, |
(Georges de Scudéry, "Description de la fameuse Fontaine de Vaucluse")
Per vedere le foto in sequenza cliccare qui.
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