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Caroline: Io non sono mai stata a Vienna.
Frost: Ah, le piacerebbe. È come Parigi. Senza i francesi.
(Ron Howard, "Frost/Nixon - Il duello ")
Di nuovo a
Vienna,
e dopo il
bel Danubio blu
entriamo tra le vie del centro, tra i più classici palazzi della Vienna che nell'immaginario sono quasi un cliché.
Ammetto di non essere molto originale in questo caso, ma magari qualche inquadratura particolare può esserlo,
e tutto sommato parlando di capitali sento tantissimi che vanno a Parigi, Londra, Praga, Lisbona, ma Vienna la sento citata poco.
Cominciamo dall'imponente
Votivkirche,
bellissima chiesa neogotica consacrata nel 1879 e voluta da Ferdinando Massimiliano d'Austria come ex voto per il fallito attentato ai danni del fratello
Francesco Giuseppe d'Austria (Cecco Beppe per gli amici).
Di poco precedente (1860) è la
la galleria del palazzo Ferstel
con la stupenda
Donaunixenbrunnen,
"Fontana della sirena del Danubio".
Lì vicino nel tempo (1876) e nello spazio c'é il
Café Central.
Nella stessa piazza troviamo concettualmente
l'Hofburg con la sua meravigliosa biblioteca,
la Chiesa di San Michele
dei resti dell'antica
Vindobona,
antico nome latino dell'attuale città di Vienna, e appena poco più in là c'è
l'Augustinerkirche
con lo splendido monumento del Canova.
Mi sento tanto una (noiosa) guida turistica, però ogni tanto ci vuole.
Per vedere le foto in sequenza cliccare qui.
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