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Ultimo aggiornamento: 21 Ottobre 2019

Se vogliono fare l'Italia, bisognerà che pensino prima a fare un po' meno ignoranti gli Italiani.
(Massimo D'azeglio)





"Il Bel Paese": le fondamenta dell'Italia unita



Da best seller all'oblio

Era l'anno 1876: le università statali italiane si aprivano alle donne, Bell fregava il brevetto del telefono a Meucci, usciva il primo numero de Il Corriere della Sera, il Colorado diventava il 38° stato degli USA e usciva anche la prima edizione de "Il Bel Paese. Conversazioni sulle bellezze naturali la geologia e la geografia fisica d'Italia." un libro fondamentale per gli italiani, tanto importante quanto dimenticato.
Non dovrebbe essere inserito in una lista di libri anomali e/o poco conosciuti, perché sotto un certo punto di vista sarebbe come inserirci "I Promessi Sposi", ma mentre questi ultimi sono ancora letti, e non solo insegnati a scuola, il libro del povero abate Stoppani è caduto miseramente nell'oblio.
Eppure quella in mio possesso è l'ottantunesima ristampa del 1910, mentre quella che trovo in archive.org è addirittura la novantaquattresima ed è del 1915: quarant'anni di incessanti ristampe, volutamente sempre più economiche per renderle accessibili a tutti.
Quanti italiani avrà formato questo libro che Wikipedia associa ai ben più famosi "Pinocchio" di Collodi e "Cuore" di De Amicis?
E quanti italiani oggi conoscono questo libro?

L'autore

Il problema di scrivere di un, seppur dimenticato, classico della letteratura consistono nel dover quantomeno riassumere quanto si trova già in rete e in particolare nella solita, inevitabile Wikipedia.
L'autore, geologo, paleontologo, patriota, accademico e presbitero italiano, come scienziato ha lasciato il segno, anche se la sua fama maggiore deriva proprio da "Il Bel Paese", quindi come educatore. E' stato un anticipatore, ha avuto una visione che per i suoi tempi era moderna, e per questo è stato avversato dai cattolici intransigenti che non accetavano l'idea di conciliare l'appartenenza cattolica con la società moderna.
Divertente e ottimistico, ad esempio, lo scambio di battute col re Umberto I e la regina Margherita a proposito di una sua nota "Sull'attuale regresso dei ghiacciai nelle Alpi", tema quantomai attuale e dibattuto.
Sia dalla sua biografia che dalla lettura del libro emerge una personalità allregra, positiva e in generale entusiasta. E se il titolo del libro richiama alla mente un famoso formaggio della Galbani non è un caso: Egidio Galbani l'aveva esplicitamente dedicato allo Stoppani, e infatti le vecchie confezioni riportavano in bella evidenza anche una sua foto.

Il libro

Non sembra assolutamente un testo scolastico, seppur correlato di definizione scientifiche e apertamente rivolto a dei bambini.
La lettura è scorrevole e piacevole e il testo, anedottico e scientifico, esce anche dai limiti prefissati. Oltre che di geografia e geologia proposti nel frontespizio, si parla anche di etnologia, si racconta la nascita del Club Alpino Italiano, si fanno cosiderazioni religiose sulle manifestazioni di fede, insomma un po' di tutto. E geograficamente non tratta solo dell'Italia da poco unificata, ma arriva fino agli antipodi, in Nuova Zelanda.
L'impostazione è accattivante per un pubblico infantile: il testo è suddiviso in serate in cui il vecchio zio va in visita ai nipotini che, ardentemente desiderosi di conoscere, lo interrogano sui suoi viaggi e sulle sue conoscenze. E lui racconta.

Petrolio a Salsomaggiore (do not try this at home!)

"E il petrolio lo raccolgono?"
"Lo raccolgono, sì. Per isventura è un nonnulla. Mi si assicurò che il prodotto annuale non oltrpassa i dieci ettolitri, quantità che si consuma tutta in quei paesi, come medicamento."
"Come medicamento?" fece, sorpresa, Giannina. "Si fa uso del petrolio come medicina?" "Certamente: fino i selvaggi dell'America ne conoscevano la virtù medicinale. Nell'Emilia poi il petrolio è tenuto in conto di panacea, e si dà specialmente ai bambini, che sono o si credono ammalati di vermi. I dieci ettolitri di Salsomaggiore non pareggiano la ricerca. Sentite che curioso commercio se ne fa o almeno se ne faceva. Una mamma, una balia che abbia il bimbo ammalato, riempie un'ampolla di olio da ardere, e si incammina verso le saline di Salsomaggiore: là giunta consegna la sua ampolla che, vuotata nel recipiente dell'olio d'uliva che serve per l'illuminazione dello stabilimento, le vien riconsegnata piena di petrolio."
"E la si dà a bere ai bambini codesta porcheria?" ripigliò Giannina.
"Non credo: gliene ungono invece le nari, il petto ... che so io? come piace a quelle medichesse. Del resto il petrolio, anche preso per bocca, non è veleno, e può darsi che sia una medicina in certi casi. Mi ricordo d'un Toccolano, che mi vantava la bontà del petrolio. Per darmene una prova intinse un dito in quel petrolio di Tòcco, denso come la pece, e recosselo bravamente in bocca, succhiandosi quel viscidume, così come voi fate piacevolmente del sugo di liquirizia." (pag.274)

C'è di che stupirsi che l'umanità sia sopravvissuta a siffatti insegnamenti. L'idea di usare dell'ottimo olio di "uliva" per illuminare, e quindi per poter consumare poi il petrolio come medicamento è notevole. Ma i tempi erano quelli, e come dice lo stesso Stoppani a proposito della "divozione" espressa dai fedeli a Loreto che suscitava perplessità nell'uditorio:

"non potrete mai fare un retto giudizio di ciò che è umano, se non terrete conto dei tempi, dei luoghi, del carattere delle persone e di tante altre cose; perché si trova bene ciò che a tuttaprima giudicavasi male, e male quello che si credeva bene." (pag.165)

L'evoluzionismo

Nel 1859 Charles Darwin pubblica "L'origine delle specie per selezione naturale" dando l'avvio all'odierno evoluzionismo. Nel 1876 la Gigina ancora si scandalizzava:

"Prima anche d'Adamo?" domandò la Gigina. Uno scoppio di riso universale riscosse la povera interlocutrice, che si accorse di aver fatto una domanda non abbastanza riflessa, benchè invero nè sciocca nè irragionevole.
"La Gigina" ripresi "non ha torto. Dovevo io precisar meglio il senso della parola preistorico. Assolutamente parlando, un uomo preistorico nè c'è, nè ci può essere, mentre la storia sacra ci narra per bene la creazione del primo uomo, padre di tutti gli uomini. Ma la storia profana non rimonta fin là. Essa, per esempio, non possiede nessun documento che le permetta di salire oltre il diluvio, di cui le rimangono molte, ma incerte tradizioni. Quando si parla d'Europa, è molto se la storia può rimontare ad una dozzina di secoli avanti Cristo, per dirci che esistevano degli Umbri, dei Latini e degli Etruschi.

Stoppani era dunque un creazionista, come lo statunitense medio? No, visto che nel 1884 pubblica "Il dogma e le scienze positive ossia La missione apologetica del clero nel moderno conflitto tra la ragione e la fede".
Discutendone con Papa Leone XIII nel 1879 aveva già espresso la sua opinione, ovvero che "non ci può essere contraddizione tra il vero razionale e il rivelato" perché "Dove c'è contraddizione c'è difetto di ragione (ex defectu rationis, dice S. Tommaso) ossia di ragionamento.".
La conclusione dell'arringa è poetica e tranchant:

Siate eterogenisti, siate darwinisti, appigliatevi a qualunque delle teorie naturali o positive, ed inventatene quante ne volete per descriver fondo a tutto l'universo; osate tutto, pretendete tutto nel vostro campo, e siate inesorabili nello scrutare, nel tormentar la natura per strapparle fino all'ultimo segreto. Ma arrestatevi, di buon grado volenti, davanti al problema dell'Essere, dove vi tocca per forza d'arrestarvi anche non volenti.


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