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Ultimo aggiornamento: 05 Maggio 2024 (Floréal - Pimprenelle)
Bernardo m’accennava, e sorridea,
perch’ io guardassi suso; ma io era
già per me stesso tal qual ei volea:
ché la mia vista, venendo sincera,
e più e più intrava per lo raggio
de l’alta luce che da sé è vera.
(Dante Alighieri, "Divina commedia", Canto XXXIII)
Un libro insolito - In breve - I grandi assenti
Un libro insolito
Il contenuto del libro in sé non ha nulla di insolito o di strano: si tratta di un'agiografia molto colloquiale, informale, di
San Bernardo di Chiaravalle,
ovvero potremmo definirla "vita, morte e miracoli del Doctor Mellifluus", anche se dei miracoli si parla poco.
Ciò che mi ha lasciato a dir poco stupito è l'autore: un libro così scritto da
René Guénon
non me lo sarei mai aspettato, anzi, più precisamente: anche se non ricordo come e quando l'ho acquistato, sicuramente l'ho preso pensandolo completamente diverso.
Mi spiego meglio. Di Guénon ho letto "Simboli della Scienza sacra", "L'esoterismo di Dante", "Il Re del Mondo" e poco altro, e un po' mi ero fatto un'idea a tutto tondo dell'autore. Visti anche gli altri titoli avevo il sospetto che gli unici scritti di Guénon che non fossero orientati all'esoterismo o al misticismo più puro fossero solo le liste della spesa. Evidentemente la mia idea era sbagliata. In questo libro l'esoterismo non c'azzecca per nulla, e questo nonostante l'oggetto del libro si presti molto in questo senso: San Bernardo si può considerare l'ideologo dei templari, quello che ne ha scritto la regola ma soprattutto colui che ne fu il cofondatore con Hugues de Payns.
In breve
Si parte dalla giovinezza ovviamente.
Bernardo verso i vent'anni matura già la decisione di prendere i voti ma non solo: riesce a convincere amici e conoscenti ad intraprendere la stessa strada,
diventando "il terrore delle madri e delle spose" che al suo avvicinarsi temevano di vedersi porta via i propri figli, mariti o fidanzati.
Quando entra nel monastero di Citeaux infatti non è da solo, ma porta con sé un'altra trentina di giovani.
Oltre a questo suo grande potere di persuasione che sarà il suo marchio di fabbrica, ha anche altre notevoli capacità
e infatti tre anni dopo riesce a convincere i propri superiori ad affidargli l'apertura di un altro monastero a Chiaravalle (Clairvaux).
Piccola parentesi turistica extra testo:
l'abbazia di Clairvaux
dopo aver ospitato i monaci per sette secoli, è diventata prigione fino al Maggio 2023.
Fin dagli anni '80 pur ospitando i detenuti si poteva visitare (a maggior ragione in quest'ultimo anno), però solo con visite prenotate per tempo.
La cosa curiosa è che si va su Google Maps ancor oggi si vede tutto censurato.
Probabilmente devono ancora ripassare con l'auto di Street View.
Secondo Guénon Bernardo avrebbe preferito restare tra le mura di un monastero, ma il suo riconosciuto talento lo ha portato obtorto collo a plasmare la situazione Europea.
Si comincia dall'annosa questione tra il
papa Innocenzo II a cui si era contrapposto
l'antipapa Anacleto II.
L'appoggio di Bernardo fu senz'esitazione per il papa, ma il popolo romano appoggiò Anacleto, così il buon Innocenzo dovette ripiegare dapprima verso la Francia,
e poi in un tour europeo dove con l'appoggio quasi miracoloso di Bernardo riuscì ad avere dalla sua tutti i sovrani dell'epoca.
Bernardo per l'occasione dovette pacificare Genova e Pisa sulla strada per la Francia,
e più in generale fu spesso la sua intercessione a spianare la strada al papa.
Ma il papa a cui fu più legato fu senz'altro
papa Eugenio III
al secolo Pietro Bernardo dei Paganelli, "homo rusticanus" (contadino), come ebbe a definirlo lo stesso Bernardo.
Questi a sua volta si era unito alla vita monastica cistercense dopo aver conosciuto Bernardo, e da allora erano rimasti amici.
Non riporto per intero tutti i "miracoli diplomatici" di Bernardo, per questo fanno testo non solo questo, ma anche altri libri (ed enciclopedie),
però devo dire che Guénon dimostra una notevole capacità di sintesi e una certa verve divulgativa.
Insomma: è un piacere leggerlo.
I grandi assenti
I grandi assenti in questo libro sono però i cavalieri templari, o perlomeno diciamo che sono citati solo di sfuggita, un po' poco per l'importanza storica,
ma soprattutto per il mito che hanno creato e che ancora oggi li ammanta di fascino e mistero.
Questo ordine di monaci guerrieri fu fondato nel 1119 da Bernardo insieme a Hugues de Payns (pare che i due fossero parenti).
L'ordine restò ufficioso fino al
Concilio di Troyes del 1129
quando papa Onorio II ne approvò la regola, probabilmente in buona parte dettata da Bernardo stesso.
Al di là della storia ufficiale (già di per sé piuttosto avventurosa e intrigante) si è affiancata nei secoli una storia alternativa
impregnata di esoterismo e mistero.
Su Wikipedia la troviamo in parte sotto la voce
"Templari-leggende".
Anche se questa sembra essere nata con l'illuminismo e portata avanti dalla massoneria, al grande pubblico è stata forse resa nota da
"Il pendolo di Foucault"
di Eco.
Ora non voglio approfondire, non in quest'occasione almeno, ma quel che mi interessa far notare è che Guenon ben conosceva l'argomento, ma qui non ne parla.
Probabilmente non era la sede adatta per parlarne in modo adeguato.
Sì, è un nuovo tipo di milizia, sconosciuta nelle epoche passate, destinata a combattere incessantemente contro la carne e il sangue,
e contro gli spiriti di malizia che si diffondono nell'aria. Non è abbastanza raro vedere uomini che combattono un nemico fisico con la sola forza del corpo perché io ne sia stupito;
D'altra parte, fare la guerra al vizio e al demonio con le sole forze dell'anima non è cosa tanto straordinaria quanto lodevole,
il mondo è pieno di monaci che combattono queste battaglie; Ma ciò che mi è tanto ammirevole, quanto evidentemente raro, è vedere le due cose insieme,
lo stesso uomo che coraggiosamente appende la sua doppia spada al fianco, e nobilmente cingendosi i fianchi con la sua doppia bardatura allo stesso tempo.
Il soldato che nello stesso tempo riveste la sua anima con la corazza della fede e il suo corpo con una corazza di ferro, non può non essere intrepido e perfettamente sicuro;
poiché, sotto la sua doppia armatura, non teme né l'uomo né il diavolo.
Lungi dal temere la morte, la desidera.
Che cosa può temere, infatti, sia che viva sia che muoia, dal momento che Gesù Cristo solo è la sua vita, e la morte è per lui un guadagno?
("De Laude novae militiae", Cap. I)
Quando uno tira in ballo i Templari è quasi sempre un matto
(Umberto Eco)
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Autori: René Guénon
Titolo: San Bernardo (orig. "Saint Bernard")
Tipologia: Brossura
Dimensioni: 21 X 14 cm
Pagine: 48
Editore: Luni Editrice
Anno di pubblicazione: ottobre 2011
ISBN: 9788879 843874
Prezzo: Euro 9
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