Antiche ricette di una drogheria - Ferrario 1883-2002
Ferrario: la drogheria
Se non si sa cos'è, o meglio cos'era, Ferrario o si è giovani o non si è di Verona. Non ci si scappa.
Ferrario era "la" drogheria di Verona, ma anche definirla così è riduttivo. Sarebbe come definire il presidente della repubblica "uno statale".
Ferrario era un posto dove si trovavano tutte le sostanze lecite vendibili, dalle più rare alle più comuni.
Ma soprattutto era un posto dove si trovavano delle ricette, dei consigli, sempre infallibili. Ferrario è un pezzo della storia di Verona!
L'economia turbo capitalistica ha fagocitato questa bottega che ha saputo nascere e crescere in un momento di crisi trasformando una crisi in un'opportunità.
Quando ha chiuso è stato un giorno di lutto. E' rimasto un vuoto.
Il libro
La copertina non riporta l'autore, che solo dall'introduzione capiamo essere Carlo Tacconi Ferrario.
Già questo ci fa capire che non è stato prodotto per gratificare l'ego dell'autore/curatore, ma per amore verso una realtà che era certo qualcosa di più di un mero esercizio commerciale.
L'indice poi ci dà immediatamente l'idea della varietà delle soluzioni offerte:
- Spezie, concia, alimentari, cucina e altro
- Caffè e surrogati
- Macchie (stoffe, legno, marmo, ferro, paramenti)
- Ricette da bancone
- Oli
- Le colle
- Belle arti e bricolage
- Tre ricette di un amico
Anche chi non ha vissuto, respirato l'aria della drogheria può ben immaginarsi le richieste fatte al bancone ai pazienti commessi.
La massaia preoccupata per la macchia, l'impiegato e l'operaio accomunati dal desiderio di stupire gli amici nella prossima grigliata.
Ma anche semplicemente gli abitanti del centro che non sapevano dove andare a reperire le più comuni cose che ormai si trovano in tutti i supermercati.
Serviva una ricetta per la concia delle olive? Presto detto: chiodi di garofano, bacche di ginepro, semi di finocchio, carni di coriandolo, tamaro, noci moscate e cannella in canna.
Dosi e ricetta comprese nel prezzo! Macchie di muffa o salnitro sui muri? Ben due soluzioni: o con l'allume di rocca o con il borace (o fosfato trisodico).
Il tutto reperibile in loco!
A questo punto c'è il sospetto che l'originale del ricettario fosse un'altra copia del manoscritto MS 408 di cui, unico al mondo, Ferrario possedeva la chiave di decrittazione.
Infine tutto il ricettario è preceduto da una deliziosa, seppur sintetica, premessa che in poche pagine ripercorre più di cento anni di storia.
Le immagini
L'intero volume è arricchito da una preziosa galleria di immagini storiche: le vetrine, i titolari, i commessi, la macchina per la tostatura del caffè.
E ancora: gli interni, le cene aziendali, i vasi. E a questo proposito aggiungo una reliquia personale: un vaso acquistato all'ultimo minuto, quando praticamente quasi tutto era stato venduto.
Purtroppo ho scoperto tardi il luttuoso evento, e poche cose erano avanzate sugli scaffali, scampate alla bramosia degli altri clienti ansioni di portarsi a casa un pezzo di storia della nostra città.
L'etichetta, preziosa quanto ilvaso stesso, recita "Cioccolatini al liquore £ 5200 etto". Nel 2002 è stato l'ultimo strascico delle vecchie lire.
Evidentemente era destino che la gloriosa drogheria non conoscesse l'euro. Ahimè!
Editore: Cierre
Anno: 2018
Formato: 15 x 21
Pagine: 96
Illustrazioni: in bianco e nero
Rilegatura: brossura
ISBN: 9788883149740
Prezzo: 11,50 €
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Galleria di immagini
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