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Ultimo aggiornamento: 20 Maggio 2020 (Prairial - Luserne)

Francesco Guccini, Lato Side Editore

Il soggetto del libro, Francesco Guccini, è famosissimo, dunque perché includere questo volume in una raccolta di libri insoliti? Per il semplice motivo che la raccolta di materiali di e su Guccini è talmente varia da rappresentare a mio avviso un unicum, non solo sul "maestrone" come lo chiamano i suoi fan più devoti, ma su tutta la letteratura di questo genere.
Altri libri che lo riguardano si concentrano sulla sua attività di cantautore e sui mille aneddoti sempre gustosi che sforna o che lo riguardano, con qualche breve accenno (quando va bene) alla sua attività di scrittore. E da gucciniano convinto devo ammettere che alcuni libri su di lui mi hanno lasciato profondamente deluso.
Come lui molti cantanti hanno al loro attivo anche un filmografia e molti, come lui, hanno composto anche colonne sonore, ma quanti hanno scritto anche fumetti? E pubblicità? E improvvisato in ottava secondo l'antica tradizione toscana? E scritto romanzi e saggi di rilievo? E fatto cabaret durante i loro concerti?
Ecco qui che l'impareggiabile Vincenzo Mollica ottiene un ritratto a tutto tondo di Francesco Guccini pur con tutti i limiti dell'anno di pubblicazione. Essendo il libro del 1981 ovviamente non riporta che meno della metà della discografia (arriva fino a "Metropolis") e manca di tutti i libri che il Guccini scrittore di vocazione, ma cantautore per i casi della vita, avrebbe in seguito prodotto.
Ma anche fin a quell'anno ce n'era di materiale.

Scritti, fumetti e canzoni

Se fino al 1981 erano ancora di là da venire i libri propriamente detti ("Cròniche epafániche" è del 1989, per l'elenco completo vedi Wikpedia), nondimeno c'erano già dei suo scritti pubblicati qua e là in varie riviste.
Nel libro c'è riportato integralmente "I cori" del 1978, spassosissima descrizione che per lo stile ricorda un po' i libri di Fantozzi del compianto Paolo Villaggio.
"I cori si dividono in:
a) Cori trentini propriamente detti
b) Cori non trentini, ma che venderebbero l'anima per essere trentini"
E da lì in poi una divertentissima dissertazione da cui si evince che per far parte di un coro, anche se come maestro del medesimo, non serve avere conoscenze musicali ma una grande tolleranza all'alcool.
Poi ci sono "Come si scrive una canzone" e "Preistoria della discoteca: la Balera", quest'ultimo un tema a lui caro ripreso anche più volte nei suo libri (nonchè nella canzone "Il bello").
Sempre sotto il capitolo degli scritti ci sono anche interventi registrati dal vivo e poi trascritti. "-Incontro-. Analisi di una canzone" è un'intervento fatto a radio popolare dove Guccini commenta ogni singola strofa, spiegandone la genesi o commentandone la parte poetica. Devo dire che è assolutamente imprescindibile per capire questa che si potrebbe scambiare per una canzone d'amore, mentre invece è storia di un'amicizia ritrovata con alcune conclusioni quasi filosofiche sui casi della vita.
Poi c'è una sfida poetica in ottava rima tra lui e Roberto Benigni, dove quest'ultimo ha chiaramente la peggio.
Tra gli scritti viene annoverato anche un fumetto fatto con Filippo Scozzari, "Barbùn vs. Realtà", veramente poetico. Ma un appassionato di fumetti come vincenzo Mollica non si dimentica di ricordarci come Guaccini abbia prodotto anche con il grandissimo Bonvi "Storie dello spazio profondo", nonchè il cartone animato Salomone pirata pacioccone sempre con Bonvi e con Guido De Maria.
"«Capetano, lo possiamo torturare?» «Ma cosa vuoi torturare tu? Porta pazienza! So ben io come fargli aprire la bocca. Basta offrirgli...»"

Scritti e disegni intorno, su e per Francesco Guccini

Qui a citare tutti dovrei ricopiare l'indice. Quindi mi limiterò al disegno dell'incommensurabile, nonchè veronese d'adozione, Milo Manara, che a mio avviso è attualmente il miglior autore di fumetti vivente. Poi c'è un mini-fumetto dell'eclettico Andrea Pazienza il cui titolo è preso pari pari da "Incontro": "La mia America e la sua, diventata nella via la nostra città tanto triste". Del sopracitato Bonvi, amico fin dai tempi del militare, oltre alla simpatica e gogliardica caricatura in calce, ci sono anche un paio di estratti delle Sturmtruppen. La copertina è di Guido Crepax, poi ci sono anche Sergio Staino, Bruno D'Alfonso (BDA) e altri ancora.
Insomma Mollica ha attivato il meglio del mondo del fumetto italiano all'epoca.
Nello stendere l'elenco mi sono reso conto che purtoppo la maggior parte di questi autori, Bonvi, Crepax, BDA e Pazienza, ci hanno lasciato ... ahimè.
Tra gli scritti una spiritosa rassegna di 23 finte citazioni d'autore su Guccini di Gianni Menarini, "Due quartine spurie, un'ottava pura, e distico anch'esso puro" di David Riondino, un'acclamazione con consacrazione ai massimi livelli da parte di Umberto Eco. Una nota particolare merita la firma di Roberto Antoni che senza il "Freak" quasi non si riconosce.
Concludono il libro le foto e le, inevitabilmente incomplete, discografia, filmografia e bibliografia.

L'unica nota negativa è la fattura del libro, nel quale i fogli sono ormai completamente scollati e divisi. Come già detto in precedenza la Lato Side ha fatto degli ottimi libri dai prezzi estremamente accessibili. Ahimè, dai prezzi estremamente accessibili. Per la qualità di contenuti che offrivano forse si sarebbero meritati qualcosa di più.

Autore: a cura di Vincenzo Mollica
Titolo: Francesco Guccini
Tipologia: brossura
Dimensioni: 11,5x19
Pagine: 144
Editore: Lato Side Editore
Anno di pubblicazione: 1981

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