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Ultimo aggiornamento: 08 Aprile 2020 (Germinal - Radis)

"Il punto G.D."

Ovvero "Le disavventure di un chimico quarantenne catapultato suo malgrado nel mondo della grande distribuzione"

Questo è un libro che si potrebbe catalogare come uno spaccato autobiografico, ma sarebbe superficiale e riduttivo.
In breve: queste "disavventure di un chimico quarantenne" cominiciano dalla burrascosa chiusura dell'industria tessile dove lavorava ... beh, anche se le aziende non vengono citate per nome nel libro, per motivi abbastanza intuitivi, questa penso si possa inquadrare nella realtà: probabilmente era la Tiberghien. Ormai passando da San Michele si possono vedere le macerie rimaste di quello che fu il pilastro attorno al quale si costruì e prolificò tutto il quartiere.
Poi c'è il timoroso ingresso nel mondo della G.D.O., Grande Dsitribuzione Organizzata, che sboccia poi in un amore inaspettato per questa realtà.
Un amore che finisce improvvisamente per un tragico errore nel capitolo "Quando finisce un amore" (chiara omonimia con la canzone di Riccardo Cocciante). Ma per un amore che finisce ne inizia un altro. E purtoppo anche questo secondo sarà destinato alla stessa fine.

Il messaggio che esce dal libro alla fine è chiaramente di amore-odio per questa realtà, non molto renumerativa ma in compenso di una certa soddisfazione (se presa con lo spirito giusto). Solo che purtroppo è una realtà spietata che non ammette errori.
La lettura è leggera, lo stile spesso ironico alleggerisce i contenuti in fondo drammatici di chi aveva bisogno di lavorare per vivere in un periodo in cui la precarietà era già diventata la regola.
Un solo piccolo appunto da "il bue che dice cornuto all'asino": le citazioni. Confesso che amo molto le citazioni, ma mi rendo conto che spesso esagero perchè, come dice Umberto Eco nelle sue "40 regole per scrivere bene in italiano":

Sii avaro di citazioni. Diceva giustamente Emerson: “Odio le citazioni. Dimmi solo quello che sai tu.”

Ma se io esagero il buon Gianni Della Cioppa sfonda ogni confine: non si accontenta di una citazione per capitolo, ne fa anche tre, quattro, cinque, e quasi tutti estratti di testi di canzoni.
Il perché è chiaro, ma per capirlo vediamo, per chi non lo conoscesse, chi è l'autore.

Gianni Della Cioppa

Non stiamo parlando ovviamente di un "chimico" qualunque: il nostro GDC lo troviamo anche su Wikipedia nella sua veste ufficiale di "giornalista, critico musicale e produttore discografico italiano". Gli appassionati di Rock, Hard Rock ed Heavy Metal lo avranno senz'altro riconosciuto.
Su una lista di ventisette libri, compreso questo, di cui ho parlato è la seconda volta che posso dire di conoscere personalmente l'autore: non ho aperto un sito per fare scambi di favori con amici. Credo sinceramente che questo sia un libro quantomeno insolito: al di là del fatto che è un libro che racconta le esperienze di un commesso di supermercato, categoria non proprio prolifica in fatto di autobiografie o di libri in generale, ma è scritto in un modo tale che non può non suscitare un minimo di meraviglia.
Oltre alle innumerevoli citazioni, che comunque si incastrano bene nella narrazione, ci sono anche dei paralleli calcistici notevoli. In particolare nel succitato capitolo "Quando finisce un amore", l'autore parte parlando del 16 Luglio 1950 nella finale della coppa del mondo Brasile-Uruguay quando il portiere Moacyr Barbosa davanti a duecentomila tifosi ha fatto un errore, un unico clamoroso errore nella sua spendida carriera, e per questo è stato letterlamente messo ai margini della vita pubblica.
L'analisi lucida, "umana, troppo umana" parafrasando Nietzsche, che viene fatta del microcosmo della G.D.O. è assolutamente unica credo nella letteratura italiana. Dall'esterno non si può fare, e spesso chi ne è coinvolto ha di meglio da fare che preoccuparsi di raccontarlo in un libro.
E comunque basterebbe l'immagine di copertina per giustificare la presenza dell'opera in questo elenco!

Qualche aneddoto

Si potrebbe partire dalla bella signora sulla quale il nostro si illudeva di aver suscitato interesse, ma che poi aveva scoperto essere una della vigilanza interna che gli avevano messo appresso perché nuovo (sai mai se ci si può fidare). Per poi continuare con la collega che non distinugueva Laura Pausini dai Metallica: per un critico musicale che vive di pane e Rock è ovviamente scandaloso.
Da segnalare certamente il dubbio amletico di quando ha visto la ragazzina che cercava di rubare un DVD ("poteva essere mia figlia") e senza fare da sceriffo l'ha dissuasa: "Comunque la ragazzina ha capito e l'ho salvata dalla dannazione. E se invece, visto i tempi strambi, l'avessi rovinata costringendola ad una vita onesta?".
Un intero capitolo è poi dedicato ai coniugi "palla", così come li ha soprannominati per la stazza. Si sono presentati con due carrelli stracolmi di merce facendo la fatidica insidiosa domanda: "Gavì l'uva passa?", fatidica perché ovviamente era l'unica cosa che in tutto il supermercato non erano risuciti a trovare e perciò probabilmente non c'era. E infatti dopo affannose ricerche, telefonate ai colleghi e in magazzino, il commesso deve ammettere la disfatta. Ma per fortuna, si sa, i clienti sono sempre molto comprensivi: "Ghe l'ho sempre dìto a me marì che voialtri non gavì un casso". E per tornare alle citazioni, come direbbe Freak Antoni: "A noi quanto raffinatezza non ce lo ficca in culo nessuno".
Dal capitolo alle brevi:
- "Lei che è alto, mi prende quell'articolo lì sotto?"
- "Domenica siete aperti?", "Sì, dalle 9 alle 21", "Bene, così posso venire Lunedì"
E poi ... basta. Spero di aver stimolato abbastanza il punto G (D) della vostra curiosità.

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Autore: Gianni Della Cioppa
Titolo: Il punto G.D.
Tipologia: brossura
Editore: Qui Edit
Anno: Marzo 2010
Pagine: 168
Prezzo: 16 €

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