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L'anti-Massoneria psicopatica è un atteggiamento tipico
di pigrizia mentale. Non si possono attribuire tutti i mali
di una nazione alla Massoneria [...] Questo atteggiamento
è viscerale ed emotivo, non razionale.
(Dall'epilogo del libro: estratto del discorso
di don Rosario Esposito del 24 Settembre 1969
sul tema "La spiritualità dell'800 italiano" )
Ultimo aggiornamento: 26 Agosto 2023 (Fructidor - Réglisse)
Massoneria - L'impostazione - L'articolazione - Verona - Una piccola considerazione personale
Massoneria
Non sono un massone, non sono mai stato iscritto e non credo proprio che lo sarò mai, ma devo ammettere che provo un certo interesse per la
massoneria,
così come lo provo per tutti quegli ambiti (religiosi, filosofici o quant'altro) che si occupano di qualcosa di più della materialità, che guardano oltre.
La cosa curiosa, ma che come vedremo ha un senso storico ben preciso, è che la massoneria è di solito bellamente ignorata dai libri di testo di scuola,
eppure la storia moderna ci insegna che il mondo così come lo conosciamo, in particolare per le democrazie occidentali, è figlio della massoneria.
L'impostazione liberale che vuole lo stato laico ma tollerante verso le religioni, i simboli massonici sulla moneta di scambio internazionale e cioè il dollaro,
i più importanti personaggi politici (e non solo) che sono o sono stati massoni acclarati, dai presidenti USA a Mozart, dai rivoluzionari francesi a Garibaldi,
tutto ci racconta di come in modo più o meno palese quest'organizzazione, o meglio queste organizzazioni internazionali hanno plasmato il mondo
da qualche secolo a questa parte.
Eppure non se ne parla, o comunque se ne parla molto poco, quasi niente.
Mi ricordo ancora quando studiando da ragazzino trovai sul libro di storia una frase che spiegava come la carboneria fosse in qualche modo affine e derivata dalla massoneria.
Mosso dalla curiosità provai a cercare sull'enciclopedia cosa diavolo era questa cosa per me misteriosa che il testo non riteneva di dover spiegare:
lessi, non ci capii niente e lasciai perdere tenendomi la curiosità.
Credo che in realtà anche molti adulti ancora oggi ignorino cos'è, da cosa prende spunto e che fini ha la massoneria:
l'unica cosa chiara a tutti è che le logge "deviate", come la P2, alla fine sono diventate semplici lobby di potenti che si fanno gli affari loro in gran segreto,
cercando di conquistare sempre più potere e sempre più denaro.
E' una fama immeritata? Una generalizzazione ingiusta? O se la sono cercata?
Mah! Manzonianamente parlando direi: "ai posteri l'ardua sentenza".
L'impostazione
L'impostazione del libro è dichiaratamente storica, ovvero gli autori ripercorrono la storia della massoneria a Verona seguendo e citando scrupolosamente le fonti.
Abbiamo così nomi e riferimenti precisi di logge e di persone, il resoconto di tutta l'attività massonica (ovviamente quella pubblica)
e di tutta l'attività tesa a contrastare la massoneria.
Tutto molto interessante e ben documentato, ma mio avviso piuttosto riduttivo.
Sarebbe un po' come scrivere un libro su Rocco Siffredi dalla giovinezza alle prime parti di attore, poi regista e poi produttore,
segnalando anche interventi e interviste televisive e radiofoniche, ma sempre senza mai citare esplicitamente tutto quello che inerisce il sesso tout court,
o al limite accennandone solo vagamente.
Rifacendomi a quanto detto sopra, il ritratto che esce della "mamma", la massoneria, e quasi indistinguibile da quello della "figlia", la carboneria.
Ne risulta un'associazione (o più associazioni, ma in realtà perfettamente assimilabili) di borghesi e nobili avversi alla chiesa e
incamminati in modo fermo e deciso verso quello stato laico, democratico e liberale che poi si è concretizzato verso la fine del '900.
Come spiegano gli autori nel preambolo questo era esattamente il loro obbiettivo, e sul resto si sono astenuti.
Sicuramente è corretto, però ...
L'articolazione
Il libro percorre la storia della massoneria, e quindi non le origini mitiche, leggendarie
(Hiram Abif,
templari
e altro ancora), ma parte esattamente dalla famosa riunione del
24 giugno 1717
quando "si riunirono le quattro logge massoniche di Londra, nella locanda All'Oca e alla Graticola, nei pressi del sagrato della cattedrale di St. Paul".
In realtà quello fu un momento di unione, un primo passo per determinare regole e aspetti validi per tutti a livello nazionale ed internazionale.
Le logge massoniche divise e frastagliate esistevano già prima sia da una parte che dall'altra della manica,
ma come emerge dal libro non esistevano di fatto in Italia, o meglio in quel territorio che sarebbe poi diventata l'Italia.
Ecco quindi che il libro che si articola tra '700, '800 e primi del '900, ci rende conto di come la massoneria sia arrivata nel nord Italia dalla Francia,
attecchendo apparentemente per motivi squisitamente politici.
Le vicende massoniche strettamente veronesi sono state altalenanti tra '700 e '800 dipendentemente dai confini, anch'essi altalenanti,
perché se la massoneria arrivava dai francesi, gli austriaci non potevano che avversarla, anche se in realtà esisteva una ben consolidata tradizione massonica anche in Austria,
basti pensare al Gran Maestro
Wolfgang Amadeus Mozart.
Ecco quindi che Impero austro-ungarico e Chiesa cattolica si trovarono alleati nel combattere il flagello massone,
l'uno per motivi politici e l'altra sostanzialmente pure: al di là della questione religiosa anche lo Stato Pontificio non poteva accettare l'idea di uno stato laico.
Per quello che riguarda infine la prima metà del '900 la storia è abbastanza nota: fascismo e massoneria erano per loro natura incompatibili,
e anche l'obbedienza di
Piazza del Gesù
che appoggiò apertamente il fascismo, fu alla fine perseguitata con le sue sedi devastate dagli squadristi.
Verona
L'aspetto più affascinante del libro è stato per me scoprire la città in cui sono nato e cresciuto,
che ho sempre conosciuto di impostazione più o meno democristiana (mi si consenta il massimalismo politico), cosparsa di logge
di figli della vedova che con martelletti e grembiulini si riunivano negli antichi palazzi come cospiratori,
quali di fatto erano anche se l'aspetto politico dell'associazione dovrebbe essere del tutto secondario rispetto a quello di realizzazione di sé.
Quindi possiamo ben capire che se la massoneria ha sempre tenuto un profilo basso è stato anche per motivi di sopravvivenza.
E' sempre stata avversata da tutti, quindi anche quando la situazione era favorevole si doveva paventare un cambiamento di regime da un anno all'altro in quei secoli piuttosto movimentati.
Ma è stato vero anche il contrario, e il volume si dimostra equilibrato rendendone conto.
Ci sono stati periodi in cui l'amministrazione di impostazione massonica ha irriso e apertamente osteggiato il mondo cattolico,
vietando addirittura le processioni religiose.
Confesso che nonostante mi fidi di quanto riportato e documentato dagli autori, fatico ad immaginare il giornale cittadino, L'Arena,
scagliarsi con articoli di fondo contro il vescovado.
Eppure nel libro vengono riportati anche stralci di questi articoli che sembrano surreali, o quanto meno non sembrano pezzi dello storico quotidiano veronese.
Per quello che riguarda nomi e cognomi poi, a parte qualche nome di spicco per la maggior parte non dicono niente.
O meglio: sono sconosciuti, ma molti di questi sconosciuti suonano familiari poiché ben presenti nella toponomastica attuale del centro storico.
E questo la dice lunga sulla sostanziale importanza avuta dalla massoneria anche a livello locale.
Una piccola considerazione personale
Prendo come esempio quello straordinario movimento di pensiero che ha attraversato e stravolto il XIX secolo:
il Romanticismo.
In contrapposizione all'Illuminismo che esaltava la ragione, col Romanticismo ci fu un'esaltazione dei sentimenti.
Se pensiamo al Romanticismo nel resto dell'Europa la mente corre ai quadri di Caspar David, e in particolare al famoso
Viandante sul mare di nebbia,
alle poesie di Coleridge, Byron, Shelley, alla musica di Liszt, Beethoven, Schubert, al neogotico che si è declinato in architettura ma anche nella narrativa col Frankestein
di Mary Shelley, in filosofia pensiamo all'idealismo di Hegel, Fichte e Schelling.
E in Italia?
Un aspetto, a mio avviso secondario, di questo complesso movimento culturale è stato anche il nazionalismo, la riscoperta del concetto di popolo e nazione.
Di tutti quegli aspetti grandiosi della tempesta romantica, l'unica idea approdata è stata questa:
l'Italia dovrebbe essere una nazione indipendente, abbiamo una lingua, un passato glorioso e siamo un popolo.
Non devo più rispondere a nessun professore che poi mi darà un voto, quindi oso dirlo: a livello artistico, filosofico e culturale non è stato uno dei secoli più importanti,
e a livello europeo siamo stati i meno significativi a dal punto di vista romantico.
C'era quest'urgenza politica che ha guidato gli animi, certo era importante, ma alla fine cos'è stato prodotto?
Ecco: come il romanticismo è stato declinato in Italia solo per il suo aspetto politico, così sembrerebbe esser successo anche per la massoneria.
Quella che dovrebbe essere un'associazione di stampo iniziatico che favorisce il perfezionamento dell'individuo e che secondariamente
invita i propri adepti a migliorare la società, qui in Italia sembrerebbe che all'epoca abbia recepito solo il secondo aspetto,
laddove per migliorare la società si intendeva il favorire la nascita di uno stato laico.
Qui non c'è stato nessuno Gran Maestro musicista che abbia composto un'opera iniziatica come
Il flauto magico.
In Italia massoneria e carboneria sembrano essere state veramente molto simili all'epoca, e quindi forse gli autori hanno avuto ragione in pieno:
nell'analisi della massoneria a Verona è meglio concentrarsi sugli aspetti politici, che sono forse quelli più significativi.
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Autori: Giuseppe Giacino, Francesco Turchiarulo
Titolo: Storia di Verona iniziatica e massonica
Tipologia: Brossura
Dimensioni: 21 X 14 cm
Pagine: 244
Editore: Tipheret
Anno di pubblicazione: 2020
ISBN: 978-88-6496-572-7
Prezzo: Euro 22
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