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Ma non ho ancora capito, fra risa per donne e per Dio,
Se fosse lui il disperato o il disperato son io
Ma non ho ancora capito, con la mia cultura fasulla,
Chi avesse capito la vita, chi non capisca ancora nulla

(Francesco Guccini, "Il frate")

Ultimo aggiornamento: 03 Giugno 2023 (Prairial - Caille)

Potevo ignorare gli "Outsid3rs"?

Giustificazione (excusatio non petita) - Contenuto - Storie interessanti - Francesco Toris - Helen Konig Scavini - George Ault: non solo musica da Woodstock - Arte: alcune stupide considerazioni personali

Giustificazione (excusatio non petita)

Questa sezione voleva essere "una wunderkammer di libri", ovvero "libri che passano inosservati perché di case editrici minori o addirittura autoprodotti" ed eccomi qua (evviva l'originalità) con un libro della Giunti, una delle maggiori case editrici italiane, scritto da Alfredo Accatino creativo, scrittore, sceneggiatore, autore televisivo ed autore di eventi italiano ma conosciuto a livello internazionale, ma soprattutto sto per parlare del terzo libro di una serie che ha avuto un successo strepitoso con i primi due.
Insomma un best seller tra gli ultimi cartonati di saggistica usciti recentemente. Ovvero: esattamente l'opposto della categoria di libri di cui volevo parlare in questa sede. Però ...
... il libro in sé no, ma l'argomento del libro rientra a pieno diritto in questa sezione: artisti dimenticati o semisconosciuti di arte contemporanea, di tutte le arti; artisti che meritavano assolutamente di essere più conosciuti per la loro opera, ma anche uomini e donne, ancor prima che artisti, con biografie che di suo meritano di essere conosciute, perché sono affascinanti e istruttive, anche se spesso molto tragiche.
Posso sintetizzare questa "excusatio non petita, accusatio manifesta" in una frase sola detta a denti stretti e con malcelata invidia: questo libro avrei voluto scriverlo io!
(Ovviamente se solo avessi la avuto la cultura artistica per farlo).

Contenuto

Trentotto capitoli, cinquanta personaggi, quaranta storie: in ogni capitolo ci sono uno o più artisti (se strettamente collegati), o l'artista e la sua musa, due o tre immagini di opere significative, ma soprattutto in ogni capitolo c'è tanto amore per quello che si va a raccontare.
Se i capitoli sono seri, per l'introduzione Accatino da bravo umorista non ha resistito alla battuta: "Magari esiste la prefazione perfetta. Non è sicuramente questa. Però dovrete darmi atto che sarà breve, sincera, organizzata in punti". E in effetti in otto punti ci spiega il libro ("il volume più interessante dell'era Outsiders. Lo giuro"), il successo della serie, i criteri di selezione ("artisti geniali del Novecento, originali, puri, unici, "diversi"), gli ambiti artistici ("dalla pittura alla scultura, dalle fotografia alle arti performative, parlando anche di erotismo, bambole, tatuaggi, fumetti, progeria, sindrome di Down").
E come recita la retro copertina: "Per scoprire, alla fine, che la creatività più innovativa del Novecento è stata prodotta da quelli che la gente chiamava pazzi, froci, ebrei, ubriaconi, drogati, depressi, contestatori e puttane". Il che poi ricorda molto la celebre "Avvelenata" di Guccini:

Io tutto, io niente, io stronzo, io ubriacone, io poeta, io buffone, io anarchico, io fascista
Io ricco, io senza soldi, io radicale, io diverso ed io uguale, negro, ebreo, comunista
Io frocio, io perché canto so imbarcare, io falso, io vero, io genio, io cretino
Io solo qui alle quattro del mattino, l'angoscia e un po' di vino, voglia di bestemmiare

Storie interessanti

Tutte le storie raccontate in questo libro sono come minimo interessanti, e l'uso di questo aggettivo riporta alla mente la famosa maledizione cinese (ammesso che sia veramente tale): "che tu possa vivere tempi interessanti".
Molte sono tristi, tristissime, come quella di Leon Botha "uno dei più longevi portatori di progeria al mondo" come recita Wikipedia, oppure come quella di Judith Scott, affetta da sindrome di Down, rimasta sorda a causa della scarlattina e giudicata "ineducable" (ineducabile) e quindi rinchiusa in un istituto per disabili mentali, salvata da questo solo dalla pervicacia di sua sorella gemella che ne è diventata tutore legale.
Un po' squallida e anche un po' triste la storia di Richard Gerstl che diventato amico di Arnold Schonberg entrò nella sua vita famigliare diventando l'amante della moglie, che ad un certo punto lasciò anche il marito per seguire il nostro pittore. Quando poi pentita decise di tornare dal marito musicista abbandonando l'amante pittore, quest'ultimo si suicidò.
Altre storie sono semplicemente bizzarre, alcune (per fortuna) sono narrazioni di successi, ma tutte erano per me sconosciute, in certi casi anche in modo imbarazzante: come potevo ignorare personaggi così famosi? Sono di un'ignoranza enciclopedica!
Le uniche due eccezioni a questo esser sconosciuti, ovvero gli unici due artisti secondo me decisamente famosi sono Tancredi e Pippa Bacca. La povera Pippa Bacca è assurta ai vertici delle cronache (purtroppo) con la fine della sua ultima performance quando è stata assassinata in Turchia, mentre in Tancredi Parmeggiani, se si è andati in qualche museo d'arte contemporanea, è normale essercisi imbattuti.
Tra tutti qualcuno mi è particolarmente piaciuto, e qualcuno mi ha veramente imbarazzato non averlo conosciuto prima.

*** (Non volendo "rubare", facendo mie immagini in Internet prese da siti vari, preferisco mettere i link di Google Immagini con già impostato "nome dell'artista" + "opere". E' una mia selezione arbitraria a titolo di esempio. Cliccare sui link per vedere le immagini dei seguenti artisti presenti nel libro: Gerald Leslie Brockhurst, George Ault, Francesco Toris, John Dunkley, Helen Konig Scavini, Richard Gerstl, Leon Botha, Zlatyu Boyadzhiev, Lasar Segall, Pegeen Vail Guggenheim, Carel Willink, Andrzej Wrobleski).

Francesco Toris

Sono un appassionato di Adolf Wölfli, e devo dire che è per me l'associazione di questo grande artista svizzero con l'italiano Francesco Toris è stata immediata, anche se per quest'ultimo ho potuto vedere solo le immagini riprodotte delle sue opere (non metto link perché non l'ho trovato né su Wikipedia né su altre enciclopedie on line).
Ovviamente ci sono le prime due evidenti analogie: entrambi sono rappresentanti della Art Brut, entrambi sono stati ospiti di manicomi in quanto "mati patòchi" (termine scientifico del dialetto veronese); e se vogliamo aggiungere una terza non scontata analogia, per entrambi c'è stato qualcuno di lunghe vedute (artistiche) che ha concesso loro di esprimersi.
Ma la più grande analogia per conto mio sta proprio nelle opere, anche se in apparenza sono completamente diverse: Wölfli disegnava mentre Toris ha fatto delle sculture con ossa animali, Wölfli ha prodotto migliaia di disegni mentre Toris ha fatto solo due sculture, Wölfli descriveva viaggi fatti nell'universo, mentre Toris ha costruito delle gabbie. Eppure personalmente vedo la stessa matrice, la vedo in modo irrazionale, non trasmissibile a parole (per questo esiste l'arte!), vedo la stessa maniacale cura attraverso la quale cercano di soddisfare l'esigenza di dirci qualcosa.
Che dire di più? Restano solo i "prima o poi" ... prima o poi inserirò qualche libro di Wölfli in questa sezione e prima o poi andrò a Torino a vedere fisicamente questi incredibili intrecci di ossa animali lavorate.

Helen König Scavini

Lo confesso: non la conoscevo e me ne vergogno molto. Ma allo stesso tempo se ne dovrebbero vergognare tutte quelle persone che non la conoscono e che hanno avuto a che fare col "Panno Lenci". Da Wikipedia: "Helen, chiamata in famiglia Helenchen (da cui deriva il termine 'Lenci')" è stata una creatrice di bambole, e il panno omonimo l'aveva inventato apposta per le bambole.
Ovviamente non si tratta di bambole qualsiasi, quelle della "Ars Brut" sono vere e proprie opere d'arte, pur trattandosi di prodotti industriali, e hanno quotazioni di conseguenza, come è giusto che sia. Basta guardarle per capire cos'hanno di speciale.
Bisogna dire anche, però, che nel settore delle bambole c'è un universo e non è insolito arrivare facilmente all'arte intesa anche come pezzo unico come nel caso delle Bambole Reborn che come recita Wikipedia: "non sono giocattoli per bambini (essendo infatti per legge vietate a minori di 14 anni), ma creazioni artistiche pensate principalmente per l'ambiente collezionistico, e a seconda del tipo di lavorazione il loro prezzo può variare da centinaia a migliaia di euro".
Perfino per la diffusissima Barbara Millicent Roberts, in arte Barbie, esistono creazioni artigianali di altissimo livello per il corredo ad esempio.
In buona sostanza non permettiamoci mai di dire sprezzantemente che sono "solo bambole"!

George Ault: non solo musica da Woodstock

Per me la scoperta di George Ault valeva l'acquisto del libro: se qualcuno che se ne intende di arte moderna e contemporanea leggerà questa pagina penserà che sono un perfetto ignorante in fatto di arte. Quello che mi scoccia è che è assolutamente vero.
Ma siccome si è sempre in tempo per rimediare sono andato a cercarmi in rete tutte le foto dei suoi quadri e mi riprometto di acquistare qualche libro su di lui se mi capita a tiro (da quel che capisco da Amazon, non c'è moltissimo). Purtroppo credo che gli originali siano presenti solo negli Stati Uniti, quindi non esattamente dietro l'angolo.
Per lo stile viene arruolato nel precisionismo, ma al di là delle etichette e di qualche richiamo al De Chirico delle piazze d'Italia, ha un'impronta personale, unica, riconoscibilissima. La sensazione che lascia alla bocca dello stomaco è quella di solitudine e assordante silenzio: paesaggi, sia urbani che rurali, deserti (o quasi) e silenziosi, nel vuoto esplode l'impressione di un'umanità che ha smarrito qualcosa e che si è smarrita: dove sono tutti? Dov'è la gioia di vivere?
Le sue definizioni parlano per lui: "he once referred to skyscrapers as the 'tombstones of capitalism' and considered the industrialized American city 'the Inferno without the fire'" ("una volta si riferì ai grattacieli come le 'tombe del capitalismo' e considerava le città americane industrializzate come 'l'inferno senza il fuoco'").

Arte: alcune stupide considerazioni personali

Nel libro si analizzano arte, artisti e dintorni dal XX secolo ad oggi: stiamo parlando di arte moderna e postmoderna (o contemporanea). Sono etichette che sono già, e diventeranno sempre più, fuorvianti. Pensiamo ad esempio ai primi quadri astratti che hanno più di cento anni ormai: sono "moderni"? I fluxus hanno più di ottant'anni, e la prima performance di Marina Abramovic, Rhythm 10, compie 50 anni quest'anno: è arte "contemporanea"?
Molti esperti di filosofia dicono che gli artisti sono quelli che per primi e con entusiasmo hanno raccolto il messaggio di Nietzsche di rottura col passato, di dimenticare la storia, di inventare a costo di reinventare, di aprirsi a qualsiasi novità, di abbeverarsi alla vita con voluttà, decisi anche nella sofferenza. Oggi la filosofia di base di buona parte degli esperti d'arte è che siamo tutti artisti, tutti dovremmo lasciare fluire questa forza creativa, anche se ovviamente qualcuno riesce ad essere più incisivo, più interessante degli altri.
Anche Accatino ribadisce questo concetto invitando a dare spazio anche al proprio vicino di casa, a comprare l'arte per incentivarla, a scoprire e far scoprire a propria volta dei nomi nuovi, così come ha fatto lui con questa serie di libri. Per conto mio essere inclusivi in questo campo può essere umano, poetico, interessante però ... è meglio non esagerare. Da bravo ignorante e incompetente quale sono mi sembra che molti artisti, molte opere non dicano nulla è occupino spazio e risorse per niente.
Anche all'interno di questi trentotto capitoli molte foto mi dicono poco o niente, anche se devo ammettere che tutte le storie qui narrate sono assolutamente affascinanti e degne di nota. Biografie che sono come opere d'arte quindi, e che vale la pena di leggere.

Starry, starry night
Paint your palette blue and gray
Look out on a summer's day
With eyes that know the darkness in my soul
Shadows on the hills
Sketch the trees and the daffodils
Catch the breeze and the winter chills
In colors on the snowy, linen land
Now, I understand what you tried to say to me
And how you suffered for your sanity
And how you tried to set them free
They would not listen, they did not know how
Perhaps they'll listen now

(Don McLean, "Vincent")

Stellata, notte stellata
Dipingi la tua tavolozza blu e grigia
Attento in un giorno d'estate
Con occhi che conoscono l'oscurità nella mia anima
Ombre sulle colline
Disegna gli alberi e i narcisi
Cattura la brezza e i brividi invernali
A colori sulla terra innevata e di lino
Ora capisco cosa hai cercato di dirmi
E quanto hai sofferto per la tua sanità mentale
E come hai provato a liberarli
Non volevano ascoltare, non sapevano come
Forse ora ascolteranno

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Autore: Alfredo Accatino
Titolo: Outsiders 3
Tipologia: cartonato
Dimensioni: 24,7 x 18 cm
Pagine: 242
Editore: Giunti Editore
Anno di pubblicazione: Giugno 20222011
ISBN: 978-88-09-96218-7
Prezzo: Euro 29

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