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List, list, O, list!
Elenco, elenco, O, elenco!
[...]
[Horatio] O day and night, but this is wondrous strange!
[Hamlet] And therefore as a stranger give it welcome. / There are more things in heaven and earth, Horatio, / Than are dreamt of in your philosophy.
[Orazio] O mio Dio, ma questo è incredibilmente strano.
[Amleto] E allora come ad uno straniero dagli il benvenuto / Ci sono più cose in cielo e in terra, Orazio, / di quante tu ne possa sognare nella tua filosofia
(W.Shakespeare, "Amleto", atto 1 / scena 5)
Fuori dai margini della scienza
Un altro libro fuori dai confini, un'intera enciclopedia stavolta.
E' dichiaratamente la ripresa del progetto di Raymond Queneau, "Enciclopedia delle scienze anomale", che parlava dei "fous littéraires".
Come si può vedere dall'organizzazione delle tematiche si va dalle vere e proprie pseudoscienze attuali o dimenticate, agli scherzi letterari o invenzioni narrative.
Nell'introduzione gli autori precisano la loro posizione, chiamandosi fuori da ciò che non è scientifico, ma allo stesso tempo evidenziando come tutto il materiale raccolto sia stimolante
e, seppur con razionalità, come vada conservato e valutato.
Di cosa personalmente penso del metodo scientifico e dei suoi limiti ne ho accennato dove parlo del libro di Mike Clelland sui gufi,
quindi non deve stupire che in questa mia Wunderkammer di libri ci sia questa perla. E allora come ad uno straniero diamole il benvenuto, come diceva il bardo.
Paul Feyerabend e gli altri
"La scienza è un'impresa essenzialmente anarchica: l'anarchismo teorico è più umanitario e più aperto a incoraggiare il progresso che non le sue alternative fondate sulla legge e sull'ordine".
Paul Feyerabend avrebbe amato questo libro, ne sono certo.
Il progresso potrebbe fare grandi salti partendo da qui, cioè dal pazzesco, dal ridicolo, dall'assurdo.
L'epistemologia anarchica ce lo spiega chiaramente che non bisogna imbrigliare la scienza, le teorie che si vanno sviluppando non devono essere soggiogate a quelle che le precedono.
Prendiamo ad esempio il famoso esperimento di Michelson-Morley:
nel 1881 per provare definitivamente l'effetto del vento d'etere il fisico Albert Abraham Michelson prima inventò, e successivamente perfezionò un interferometro con l'aiuto del chimico Edward Morley.
Ottennero entrambi lo scoraggiante risultato di non vedere effetti.
Finchè un certo signore, un tal Albert Einstein, partendo dai risultati dell'esperimento dimostrò una volta per tutte con la teoria della relatività ristretta che l'etere non esisteva,
non ce n'era bisogno per far quadrare i conti. Fu una rivoluzione.
Oppure prendiamo ad esempio il fisico Andrej Gejm: nel 2001 ha vinto il
Premio Ig Nobel, per uno studio sulla "levitazione delle rane",
poi nel 2010 ha vinto il premio Nobel per la scoperta del grafene e delle sue molteplici proprietà. Dalle stalle alle stelle.
Senza rivoluzioni, senza studi coraggiosi, procedendo con ordine, la scienza non va molto avanti: quindi teniamoci cari questi fous littéraires, questi pazzi, che hanno provato ad inventare l'inverosimile.
Il voluto e il discutibile
Facendo una macro suddivisione degli argomenti, vediamo che ci sono innanzitutto delle scienze anomale ipotizzate per gioco o per costruzione letteraria.
Pensiamo ad esempio a tutta la cacopedia, così come l'ha battezzata, inventata, Umberto Eco.
Divertentissima e intellettualmente stimolante, non pretende di essere presa sul serio, ma di far sorridere ad esempio con le sue "Facoltà di Irrilevanza Comparata" suddivise in
Ossimorica (Enologia musulmana, Idrografia selenitica, Dinamica Parmenidea, ...), Adynata -o impossibilia- (Fortuna della lingua etrusca nel Medioevo, Storia degli Stati Uniti nell'epoca ellenistica,
Letteratura sumera contemporanea, ...), Bizantinica (Semaforica del trivio e del quadrivio, Complementi di complementi, Geografia del Vaticano, ...) e Tetrapiloctomia -l'arte di spaccare il capello in quattro-
(Poziosezione –arte di tagliare il brodo-, Idrogrammatologia –tecnica della scrittura su superfici idriche-, ...).
La cacopedia a sua volta ricade nella patafisica, ovvero
"la scienza delle soluzioni immaginarie [...] che si prefigge di studiare il particolare e le eccezioni e spiegare l'universo supplementare al nostro".
A queste provocazioni e ai giochi letterari possiamo aggiungere anche le scienze inventate nei romanzi di fantasia, ad uso narrativo, e potremmo raggruppare il tutto tra le pseudoscienze e teorie
volutamente fantastiche.
Un altro macrogruppo invece è quello delle voci che possono essere di confine, perché certo sono fuori dalla scienza ma ...
Prendiamo ad esempio l'omeopatia: non è scienza, è dimostrato che non funziona però, curiosamente ha una
"contraddizione [che] riguarda il fatto che il medicinale omeopatico, nella stragrande maggioranza dei casi un preparato formato esclusivamente da zucchero o acqua,
debba essere solo prescritto da medici (o pediatri o veterinari) oppure suggerito dal farmacista, e comunque venduto esclusivamente in farmacia".
Ma la cosa che più lascia perplessi per tutte le medicine alternative (omeopatia, agopuntura, osteopatia, ...), è che, anche se per la scienza ufficiale non funzionano,
la loro diffusione è ampia e favorita soprattutto dal passaparola.
Teniamo presente poi che qui in occidente sono "medicine alternative" che "non funzionano", ma India sono "medicine tradizionali" riconosciute dallo stato.
Il cuore del libro
Ma a mio avviso il cuore del libro è assolutamente quella macrocategoria che potremmo chiamare "lorianismo".
Anche se la nascita del termine è stata dettata da acredine e risentimento politico, teniamola per buona.
Achille Loria fu un economista e politico italiano vicino alle idee socialiste,
ma allo stesso tempo abbastanza distante da attirarsi le antipatie di Engels e Gramsci.
In particolare fu quest'ultimo ad approfittare di alcune concezioni, di alcuni scritti, scientificamente bislacchi del Loria per coniare il termine altamente spregiativo di "lorianismo" per tutto ciò
che è non solo "non scientifico" ma anche intuitavemente assurdo e stupido.
Di che si trattava nella fattispecie? Della teoria per la quale facendo volare degli aerei ricoperti di vischio si sarebbe risolto il problema della fame nel mondo, perché gli uccelli vi sarebbero rimasti impigliati.
Oppure dell'articolo "Perché i veneti non raddoppiano e i valtellinesi triplicano", dove i simpatici montanari nella loro parlata arrivano a triplicare le lettere perché vivendo ad alta quota sono moralmente
elevati e puri, mentre noi poveri veneti, vivendo in pianura, siamo moralmente degradati e dediti al vizio.
Ma Loria non è ovviamente l'unico.
Che dire della teoria dell "Germinazione accellerata" secondo la quale con lo zolfo si fa maturare più velocemente il crescione e con la corrente elettrica si affretta lo
sviluppo degli ortaggi?
O del "Principio antropico" secondo il quale la vita e l'intelligenza rappresentano la chiave interpretativa dell'universo?
Certo dal punto di vista teologico potrebbe essere accettabile ma dal punto di vista scientifico?
Direi che neanche il fenomeno dell'Entanglement quantistico esteso a livello macro
arriverebbe a tanto (vedi il famoso Paradosso del gatto di Schrödinger,
nel quale il povero animale chiuso nella scatola è contemporaneamente sia morto che vivo fin che l'osservatore non controlla).
In questo contesto
Nell'ambito che mi sono dato in questo sezione "librertina", quest'enciclopedia è quasi un metalibro, in alcuni casi potrebbe fungere da indice.
Di cosa vogliamo parlare oggi? Qui c'è l'imbarazzo della scelta.
Oppure vogliamo omologarci alla classifica dei best-seller del momento?
Siamo Bastiano Baldassarre Bucci (Bastian Balthasar Bux)
de "La storia Infinita" oppure siamo chiusi nella
fortezza Bastiani come il sottotenente Giovanni Drogo?
Personalmente ho fatto voto di vastità ...
(E spero che il "Mago delle Parole" mi perdoni per il furto di questa battuta).
Titolo: Forse Queneau. Enciclopedia delle scienze anomale
Autore: Paolo Albani Paolo della Bella
Copertina flessibile: 480 pagine, oltre 1100 voci
Editore: Zanichelli editore S.p.A.
Lingua: Italiano
ISBN: 88-08-26070-4
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