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We are all traveling in the footsteps
Of those that'd come before
And we'll all be reunited
On that new and sunlit shore
Stiamo tutti viaggiando sulle orme
Di quelli che sono venuti prima
E saremo tutti riuniti
Su quella spiaggia nuova e soleggiata
("When the saints go marching in", gospel spiritual tradizionale statunitense)
Ultimo aggiornamento: 31 Dicembre 2020 (Nivôse - Granit)
Come puffare i santi puffati sui dipinti
Umberto Eco in un famoso articolo a proposito dei Puffi, ha puffato molto bene come funziona la lingua puffa:
La lingua puffa ci insegna che se noi comprendiamo le lingue non-puffe è perché anche queste ultime giocano per la maggior parte non solo su
contesti capaci di disambiguare le frasi, ma anche sullo sfondo di una lingua già parlata, e messaggi-tipo già ipercodificati.
Insomma se si capisce cosa vogliono dire quel generico verbo puffare o quei sostantivi puffi validi per sostituire qualsiasi termine,
è perché questa lingua si muove in un contesto noto per cui facilmente si indovina il termine originale.
Questo per dire che non è più così invece per i santi rappresentati nei dipinti e nella statuaria soprattutto, ma non solo, medievale e rinascimentale.
Se per un uomo o una donna dell'epoca era perfettamente chiaro quale santo era rappresentato nell'opera d'arte devozionale che aveva davanti,
questo poteva succedere perché la cultura delle persone era in media molto articolata sull'argomento religioso e, nella fattispecie, sulle agiografie.
Per i cittadini di questo nuovo millennio, ma già dal secolo scorso, questa cultura di base non c'è più, o è comunque molto annacquata.
Siamo nei secoli della scienza e della tecnica, non dei santi e delle madonne; tutti sanno com'è morto Steve Jobs, ma nessuno sa come è stata martirizzata Sant'Eufemia.
Ecco quindi la necessità di un prontuario a cui ricorrere laddove la targhetta esplicativa del dipinto sia assente o insufficiente.
Ma non solo: ecco un libro che ci ricorda come fosse varia e diversificata l'esperienza dei vari santi, rappresentanti di una fede che si è evoluta, modificata attraverso i secoli.
Quelle storie affascinanti e spesso cruente che hanno catturato Bart Simpson in
"Padre, figlio e spirito pratico",
sono istruttive (e non solo per i cattolici), affascinanti e comunque indispensabili per chi si pone di fronte all'arte cristiana senza un preciso retroterra culturale.
Struttura del libro
Il libro come si è appena detto vuole essere un manuale, e specificatamente un manuale per l'individuazione dei santi.
Quindi dopo una prima parte introduttiva sul perché è stato scritto e sul come usarlo, il volume vero e proprio si articola in tre parti:
- L'elenco alfabetico dei santi analizzati, che possiamo considerare come indice visto che oltre agli attributi fornisce il numero di pagina in cui trovare la scheda
- L'elenco alfabetico per categoria degli attributi dei santi e delle sante, che è il vero fulcro del libro: una volta
individuato il sesso del santo e l'attributo o gli attributi che lo affiancano il risultato è già di fatto ottenuto (errori permettendo), per cui si può da qui accedere alla terza parte e cioè ...
- Le schede dei santi per categorie che sono composte da due paginette per santo con una piccola biografia (o più correttamente agiografia), il giorno in cui viene festeggiato,
di chi o cosa è patrono, quali sono gli attributi principali e quelli secondari e infine altre note per l'individuazione.
Nonchè un'immagine stilizzata del santo o della santa che rende immediatamente, a colpo d'occhio, il sunto delle caratteristiche.
Un esempio
Per fare un esempio estremamente semplice, per non dire banale, se guardiamo la facciata della Chiesa dei Santi Pietro e Paolo a Mizzole senza farci troppo influenzare dal nome,
possiamo vedere due statue di santi dei quali proviamo a fingere di ignorare l'identità per un attimo.
Ora vediamo che entrambe le statue rappresentano due uomini. Il primo ha in mano delle chiavi: entrando in elenco nella tab.5, "Santi che hanno per attributo degli oggetti",
scopro che c'è solo un santo che può averle, ed è San Pietro. Sulla sua scheda scopro che avrebbe potuto avere come attributo primario anche "Barca, catene, croce, libro",
e in effetti c'è anche il libro a conferma della mia ipotesi.
E qui ringrazio l'ignoto scultore per non aver usato solo il libro, cosa che mi avrebbe fatto imprecare in aramaico.
Sì, perché ad esempio col secondo santo vedo che l'unico attributo possibile è il libro e scopro, ohibò, che di santi con questo attributo ce ne sono almeno diciannove!
In particolare abbiamo Barnaba, Gerolamo, Tommaso D'Aquino, Luca, Agostino, Pietro, Tommaso Moro, Anselmo d'Aosta, Ambrogio, Giovanni Evangelista, Bonaventura, Marco Evangelista,
Nicola, Alfonso De' Liguori, Antonio da Padova, Paolo, Matteo Evangelista, Antonio Abate e Giulio.
Però a questo punto anche se io fossi uno shintoista del tutto ignaro delle tradizioni cristiane, leggendo l'agiografia del santo precedente, cioè Pietro,
dovrei sentire un campanellino d'allarme che mi suggerisce che essendo festeggiato insieme a San Paolo, forse fra i diciannove nomi farei bene a cominciare proprio da lì.
E infatti nelle note di individuazione di San Paolo c'è scritto esplicitamente che è spesso accompagnato a San Pietro.
E a mio avviso sarebbe stato carino anche il viceversa, ovvero scrivere esplicitamente nelle note sotto San Pietro che questi è spesso accompagnato a San Paolo,
senza dover desumerlo dalla biografia.
Limite dell'opera
L'idea del libro è veramente buona, e abbastanza rara se non unica. Cioè, di libri sulle vite dei santi ce n'è a iosa, organizzati per l'individuazione nelle rappresentazioni artistiche tramite gli attributi ...
mah! Sicuramente ce ne saranno degli altri ma io non li conosco.
Purtroppo c'è un limite abbastanza evidente dell'opera: le dimensioni, ovvero il numero di santi preso in considerazione.
Non voglio sembrare quello che cerca l'ago nel pagliaio, ma per i santi maggiori, quelli più famosi, non serve a mio avviso il libro. Oltre ai succitati Pietro e Paolo,
per un italiano medio sono abbastanza riconoscibili anche, ad esempio, un San Sebastiano rappresentato come un puntaspilli con le frecce del martirio, o una Santa Lucia che tiene in mano il piattino con gli occhi.
E questi ci sono.
In realtà sono proprio i santi meno rappresentati frequentemente, ma non per questo meno famosi, ad aver bisogno di essere decodificati. Faccio un paio di esempi.
Nella piazza d'Italia forse più famosa al mondo, cioè piazza San Marco visitata da milioni di turisti ogni anno (eccetto il 2020) ci sono
due colonne.
Su una svetta il simbolo della città, il Leone di San Marco, sull'altra c'è un santo nell'atto di uccidere con una lancia quello che è ufficialmente un drago, anche se in realtà sembra tanto
un coccodrillo.
Chi sarà mai costui? Dal nostro simpatico manuale verremmo solo tratti in inganno, infatti con lo stesso attributo troviamo Bernardo, Michele Arcangelo, Giorgio, Zeno,
Antonio Abate, Filippo e Silvestro. Quale sarà mai?
Nessuno di questi! si tratta infatti di
San Tòdaro, cioè San Teodoro di Amasea primo santo protettore di Venezia, poi affiancato da San Marco.
Anche guardando il trumeau del Portale di Sant'Anna della Cattedrale di Notre-Dame
a Parigi potremmo cadere in un errore analogo.
Anche qui abbiamo infatti un santo che uccide un drago, ma non si tratta di nessuno dei succitati santi: è in realtà
San Marcello di Parigi, nono vescovo della capitale francese.
E anche qui abbiamo milioni di visitatori che ogni anno (eccetto il 2020) si fotografano davanti a questa facciata: non sto facendo esempi strani presi da misconosciute chiese provinciali.
Pur con questo limite il libro risulta molto interessante e utile, si legge volentieri, si consulta facilmente e leggendolo si può constatare con piacere che è scritto con tanta passione,
con tanto amore per queste rappresentazioni ormai dimenticate dall'arte contemporanea.
Oggi
Oggi è il 31 Dicembre 2020. Molte battute sono girate su quest'anno particolare.
Se sono qua a scrivere e se voi potete leggere tutto questo vuol dire che siamo sopravvissuti al 2020:
prendiamo pure spunto dall'elenco del libro per ringraziare di questo tutti i santi del paradiso.
Autori: Gigi Cappa Bava - Stefano Jacomuzzi
Titolo: Del come riconoscere i santi
Tipologia: brossura
Dimensioni: 12 x 19 cm
Pagine: 274
Editore: SEI Società Editrice Internazionale Torino
Anno di pubblicazione: 1989
ISBN: 88-05-05872-6
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