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Ultimo aggiornamento: 23 Maggio 2019

I monumenti della Val Squaranto




Gli stati che si dichiarano laici arrivano inevitabilmente a definire una propria religiosità fatta di riti, festività, martiri, simboli, reliquie e monumenti. Quello che viene buttato fuori dalla porta, rientra poi dalla finestra. Per motivare l’appartenenza dei cittadini al proprio stato di appartenenza c’è bisogno di far assumere a questo ente una sorta di trascendenza che giustifichi anche l’estremo sacrificio verso qualcosa che sia più di una mera partecipazione ad un’appartenenza sociale.

Ecco quindi che se l’Altare della Patria per eccellenza è a Roma con “la funzione di un tempio laico consacrato all'Italia”, anche Mizzole nel suo piccolo ha un più modesto altare della Patria. E non saprei come altro interpretare il monumento ai caduti presente nella piazza principale del paese. Lo spazio sacro dell’altare è delimitato chiaramente da delle catene ai lati, accanto c'è un cannone reliquia della 2° guerra mondiale, e sul fianco sono riportati i nomi dei martiri che con il loro sangue hanno permesso la creazione della Repubblica. Ma se il monumento è un altare, allora l’intera piazza è la chiesa, il tempio laico dove celebrare i riti nelle feste comandate. Ma se accanto alla chiesa cristiana, elemento femminile già dal nome, viene sempre posto anche l’elemento maschile del campanile, ecco che qui avremo l’asta della bandiera che porta il simbolo sacro alla patria del tricolore. E infine, se l’intero complesso, in primis l’altare, è associabile al simbolismo religioso cristiano, ecco che qui la laicità supera in tradizione la religiosità: l’intero complesso è orientato ad est. Tutte le chiese anticamente erano orientate ad oriente (sull’origine dell’orientazione vedi qui) e non faceva eccezione l’edificio originale della chiesa di SS. Pietro e Paolo poco distante, che però ampliato nel ‘700 ha perso quest’orientazione per ragioni evidentemente strutturali. Questa è rimasta invece ad esempio nella chiesetta di San Michele che si trova poco distante sulla strada per Pigozzo.

Passiamo quindi a Montorio, in piazza Buccari dove c’è il monumento ai caduti (vedi anche quanto detto qui ). Per quando modernizzato, questo monumento di un secolo fa (opera di Giulio Nordio, fu inaugurato nel 1921), richiama inevitabilmente il suo archetipo, la sua matrice originaria di obelisco. Ora parlare di simbolismo ermetico degli obelischi potrebbe essere riduttivo, visto che nei maggiori centri di potere, nelle maggiori capitali mondiali, ci sono gli obelischi originali egiziani. Sull’elenco completo dei 27 originali vedi qui. Ovviamente sono molte di più le riproduzioni, certamente più recenti, ma poste sempre nelle piazze principali o comunque significative di piccoli o grandi centri. E tra queste riproduzioni c’è anche quella di Montorio, che come centro cede leggermente di importanza rispetto a Roma, Parigi, Washington, ecc. Parlare di simbolismo esoterico in un monumento pubblico non è una cosa così strana per chi conosce la storia. L’influenza della massoneria in politica è cosa nota, o almeno dovrebbe esserlo, e non solo in riferimento a casi particolari come la P2. In paesi come gli Stati Uniti o la Francia la matrice massonica è sempre stata palese, mentre nella cattolica Italia è sempre stata fatta passare in modo un po’ più defilato, ma dalla loggia Ausonia in poi, in particolare dai cambiamenti di affiliamento effettuati da Adriano Lemmi, anche qui da noi c’è stata. Che la massoneria, iniziatica di sua natura, sia associabile all’esoterismo e ai suoi innumerevoli simboli va da se’. Anche se studiosi come Guenon la accusano di aver perso da tempo lo spirito esoterico puro per asservimento verso il materialismo, senza contare poi le accuse di consociativismo finalizzato agli interessi particolari dei propri membri. Ma al di là dei giudizi etico morali e delle polemiche, a noi interessa rilevare come un certo simbolismo può non essere del tutto casuale nei monumenti che ci circondano.

E qui arriviamo infine all’innocente penna degli alpini di piazza delle Penne Nere, sempre a Montorio. Ma sarà veramente innocente? L’associazione con la Vesica Piscis può effettivamente essere forzata, ma se pensiamo che nella Mandorla Mistica la figura Cristo si alterna con quella della Madonna, possiamo anche associarla alla vicina chiesa della Assunta che si affaccia sulla medesima piazza. Però attenzione anche qui: una delle interpretazioni, direi la principale, della Mandorla è che “come intersezione di due cerchi essa rappresenta la comunicazione fra due mondi, due dimensioni diverse, ovvero il piano materiale e quello spirituale, l'umano e il divino.” Quindi è un simbolo religioso legato strettamente al misticismo, e il confine tra misticismo ed esoterismo a volte è molto incerto. Questa scultura inaugurata nel 1972 è opera dello scultore Riccardo Cassini. A riprova di quanto sopra dettp, la biografia di questo scultore lascia ampie tracce dei suoi interessi già dai titoli: "Negli anni ’70 inizia il ciclo di opere sul tema Ragione-Mito-Genesi-Utopia. [...] Dal 1982 al ciclo Utopia segue quello degli Eolo e della Grande Fornace. È il periodo delle installazioni quali il Teorema Alchemico (1985), lo Specchio del Narciso (1989)".

Concludendo, questa lettura alternativa e probabilmente forzata dei monumenti più recenti della Val Squaranto, non vuole essere un’interpretazione misteriosa e sconcertante del nostro arredo urbano, ma vuole essere un invito ad osservarlo, a notarlo, a cercare di interpretarlo e a non svilirlo come moderno e insipido. In Italia abbiamo la fortuna di avere un numero elevato di monumenti antichi, e siamo tra i paesi al mondo che ne hanno di più. Per questo disdegniamo di notare quelli più recenti, forse non così spettacolari o belli come altri, ma che hanno un loro valore e un loro significato.



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