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Mikoto
Quando ho scritto la pagina
"La Weltanschauung delle Toaru series" (che se non l'avete fatto, vi invito a leggere prima di proseguire)
pensavo di aver quasi esagerato, ma poi ripensando alle serie e in particolare al personaggio di
Mikoto Misaka,
mi sono accorto che c'era ancora qualcosa da dire.
E in particolare sui fulmini, su quelle scariche elettriche che la nostra livello 5 riesce a scagliare.
E "Biri biri", come l'ha soprannominata Toma, è un'onomatopea per indicare proprio lo sfrigolare della scossa elettrica.
Ma innanzitutto partiamo dal nome: Mikoto si scrive in hiragana e in katakana.
Con i kanji abbiamo dove il primo kanji vuol dire bellezza, bello, bella,
mentre il secondo significa
"Koto", che è la tipica arpa, o forse sarebbe meglio dire cetra, giapponese.
E da qui nasce il nome di ragazza, Mikoto per l'appunto.
Ma il giapponese è particolarmente ricco di parole polisemiche, più dei linguaggi occidentali, per cui Mikoto significa anche "nobile", e in particolare si associa ai nomi delle divinità.
Così ad esempio (traslitterato) abbiamo
Ajisukitakahikone no mikoto che è il dio del tuono, anzi più proriamente il
kami del tuono e quindi dei fulmini (così come anche
Raijin).
Fulmini
Quest'associazione dei fulmini con il sacro può essere casuale (sempre che esista il caso) nell'anime in questione,
ma magari può essere anche voluta.
In generale comunque non è anomalo trovarla in vari contesti religiosi e magici.
Di magia e fulmini, ad esempio, ne ho parlato in questo sito nella pagina su
le pietre di fulmine di Giuseppe Bellucci.
Per stare più sul classico possiamo notare come nelle religioni politeiste ci sia sempre un
dio dei fulmini/tuoni: oltre ai soliti Giove e Zeus e al già citato
Ajisukitakahikone, abbiamo anche Thor, Taranis, Apu Illapu, Indra, ecc. (vedi link di poc'anzi).
Gli aderenti alla religione dominante, lo scientismo,
se la rideranno sotto i baffi attribuendo queste credenze alla mera superstizione di popolazioni ignoranti, però a ben guardare quando si genera un fulmine
qualcosa di molto particolare accade.
Stando alla solita Wikipedia il fulmine stesso
è da considerarsi "una colonna di gas ionizzato (plasma)", e quindi appartiene al
quarto stato della materia,
ma soprattutto si generano raggi gamma e antimateria.
Si potrebbe comunque obiettare che per quanto intrigante possa essere l'argomento, sembra che sia tutto spiegato scientificamente.
Sembra.
Se però andiamo sulla solita Wikipedia alla voce "Fulmine globulare",
ci imbattiamo in questa interessante affermazione "Questo fenomeno atmosferico è ancor oggi poco compreso;
di tutte le manifestazioni energetiche che prendono forma nella troposfera risulta ancora una delle più misteriose, nonostante venga studiato ormai da secoli".
Non male: sembra che questo fenomeno naturale e scontato dall'epoca di
Franklin non potesse più riservare sorprese, e invece ...
Misaka Mikoto nella realtà
Considerando che la Città-studio è anche città della scienza, se pensiamo alla nostra eroina circondata da scariche elettriche, non possiamo non pensare anche a
Nikola Tesla, l'uomo che fabbricava fulmini e ci giocava,
e che casualmente (sempre se il caso esiste) è spesso tirato dentro a questioni magiche, come dice Wikipedia:
"Molti dei suoi risultati sono stati usati, spesso polemicamente, per appoggiare diverse pseudoscienze, teorie sugli UFO e occultismo New Age."
Ma il vero Misaka Mikoto sembra essere il signor
Slavisa Pajkic (da cercare in Internet!).
Nei filmati si vede come accenda lampadine con le mani, cuocia un Wurstel tenendolo infilzato tra due forchette, e altro ancora.
E' incluso nei Guiness dei Primati per essere sopravissuto ad un scossa da 20.000 Volt. Insomma: un livello due direi, avrebbe bisogno di andare alla città studio.
E sempre nella realtà non possiamo non parlare dei Railgun,
i cannnoni a rotaia che dànno il soprannome alla nostra protagonista e che ovviamente hanno un fuzionamento elettrico: la corrente viene fatta scorrere nel proiettile attraverso due rotaie,
e questo fa sì che il proiettile venga espulso con accelerazioni impressionanti, per cui anche un proiettile di piccolo peso a grandi velocità acquista un'energia enorme.
Hanno il difetto di essere tremendamente energivori per cui come i Mecha di Evangelion
hanno bisogno di un "prolungone" poco pratico dal punto di vista tattico.
Nella realtà li troviamo quindi montati sulle navi, ma la nostra cara Misaka Mikoto non ha bisogno di prolunghe: lei riesce a produrre da sola tutta l'energia che serve a trasformare una piccola moneta
in una bomba, visto che la formula dell'energia cinetica è esponenziale per quello che riguarda la velocità mentre è proporzionale per quello che rigarda la massa.
Eraclito
Tra sacro e profano, tra magia e scienza, abbiamo visto come il fulmine rappresenti un fenomeno piuttosto speciale visto che dal punto di vista scientifico produce antimateria
ed appartiene al quarto stato della materia, mentre dal punto di vista religioso è associato alla divinità o ad una manifestazione della stessa.
Ecco quindi che partendo da questo presupposto, non possiamo stupirci del famoso frammento 64 di
Eraclito, quello che Heidegger appese sulla porta della sua baita nella foresta nera:
"Il fulmine domina ogni cosa" ().
Nell'interpretazione normale ci dicono che come Talete riteneva l'acqua base di tutte le cose, Eraclito riteneva che fosse il fuoco a modellare tutto.
Da semplice ignorante di filosofia, leggendo con tutti i miei limiti tutti i frammenti pervenutici, non me la sentirei di dire che fulmine e fuoco siano così intercambiabili,
per cui non mi stupirei se con questo frammento Eraclito non alludesse a qualcosa di direttamente metafisico, quindi non fosse una semplice metafora.
Ma le allusioni al filosofo efesino non terminano qui a mio avviso.
"Non ascoltando me, ma il logos, è saggio intuire che tutto è Uno, e che l'Uno è tutto" ().
Quale miglior metafora potrebbe descrivere il frammento 50 se non le "Sisters"?
I ventimila cloni di Misaka Mikoto che sono separate eppure unite, pensano insieme pur distinguendosi: una è tutte e tutte sono una.
Ma insieme non raggiungono la potenza dell'originale: "Uno è per me diecimila, se è il migliore" (, frammento 49).
Il colpo di fulmine
Un colpo di fulmine è quello che è scattato in me quando ho visto quest'anime.
Mi sembrava che fosse allo stesso tempo complesso e affascinante di per sè, o forse affascinante perché complesso.
In ogni caso l'unica cosa certa è che aveva qualcosa da dire.
Forse ho trovato più di quel che c'era.
Però molti pezzi dell'articolata vicenda sembrerebbero in più rispetto alla trama lineare dei "buoni esper contro l'occulto potere della Città-studio".
Dovremmo forse concludere che (come ho già citato nella pagina precedente) in certi casi hanno allungato il brodo, o che i superpoteri sono stati scelti a caso,
così tanto per costruire una storia?
L'unica cosa che posso concedere è che forse certi particolari non hanno una spiegazione razionale, il che non vuol dire che non hanno una spiegazione.
Se la sceneggiatura l'avesse scritta un'autore Marvel (o DC) ci sarebbero state solo le scene d'azione, quelle di rivelazione e quelle dei personaggi
angustiati che guardano malinconicamente il paesaggio dal tetto di un edificio (bellissima la presa in giro presente in
"Superhero - Il più dotato fra i supereroi").
Ma per fortuna il Giappone non funziona così.
In occidente per fare il tè basta un bollitore, un fornello, una bustina e una tazza e in dieci minuti si fà tutto: provate ad andare a vedere una
Cerimonia del tè!
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