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Ultimo aggiornamento: 23 Novembre 2024 (Frimaire - Chicorée)

Noi, i cuori, siamo terrorizzati solo al pensiero di amori che sono finiti per sempre,
di momenti che avrebbero potuto essere belli e non lo sono stati,
di tesori che avrebbero potuto essere scoperti
e sono rimasti per sempre nascosti nella sabbia.
(Paulo Coelho, "L'alchimista")







Adrift: il naufragio dei Lego

Decisamente originale - Il fatto - I mattoncini - Poesia - Scienza - Ecologia - Storia - Per finire

Decisamente originale

Se dovessi fare una mia personale classifica (esercizio non bello in generale) dei libri dal contenuto originale, questo sarebbe tra i primi. Solo per la catalogazione sarebbe un problema: è un libro di collezionismo minore, scientifico, ambientalista, di poesia e di fotografie artistiche, tutte queste cose insieme.
Stando alla definizione di Kundera per cui il kitsch è "l'eliminazione della merda dalla vita" questo libro si posiziona esattamente all'opposto: la raccoglie, la mostra, la studia e ci ricorda che l'abbiamo prodotta noi. Più di così non poteva fare!
L'unico neo (per il momento) è che nessuno si è preso la briga di fare l'edizione italiana, e io col mio inglese claudicante ho faticato un po', ma ne valeva la pena. Naturalmente il libro non ne ha colpa, e il limite è tutto mio (ma credo non solo mio).
Parlare di questo libro si può considerare quasi una continuazione di questa pagina sulla plastica che avevo scritto poco tempo fa.

Il fatto

Il fatto che ha scatenato tutto, perlomeno per l'autrice, è stato causato da un'onda anomala che il 13 febbraio 1997 ha inclinato la nave portacontainer Tokio Express al largo della Cornovaglia (riporto il riferimento a Wikipedia in inglese perché non l'ho trovato in italiano). L'inclinazione di "60 gradi in una direzione, poi di 40 gradi all'indietro" ha causato la perdita in mare di 62 container, dei quali

Uno dei contenitori perduti conteneva poco meno di 5 milioni di pezzi Lego. Per coincidenza, gran parte di questi erano destinati a kit giocattolo raffiguranti avventure in mare, in linee che includevano Lego Pirates e Lego Aquazone. Tra i pezzi c'erano 418.000 pinne da nuoto, 97.500 bombole subacquee, 26.600 salvagenti, 13.000 fucili subacquei e 4.200 polpi. Anche le alghe, le sciabole e i draghi erano ben rappresentati.
Ancora nel 2024, 27 anni dopo l'incidente a volte noto come la Grande Fuoriuscita di Lego, le persone in Inghilterra, Belgio e Irlanda trovavano ancora polpi, draghi, pinne subacquee e altri pezzi di plastica portati a riva e catturati nelle reti dei pescatori. I pezzi potrebbero aver viaggiato molto più lontano; un impiegato di spedizione olandese ha avviato un inventario che ora ha partecipanti attivi in Florida, Georgia e Carolina alla ricerca dell'arrivo di altri pezzi.

Ecco quindi che per l'autrice, Tracey Williams conosciuta anche come "Lego Lady", dai primi ritrovamenti è scaturita l'ispirazione per quello che sarebbe diventato più di un hobby: la raccolta dei pezzi di Lego sulla spiaggia. I numeri riportati in varie parti del libro sono più dettagliati e articolati di quelli accennati da Wikipedia, e quindi sono ancor più impressionanti.
Dal mio punto di vista, diciamo pure fortiano, l'incredibile coincidenza che i Lego andati alla deriva fossero a tema marino mi ha completamente affascinato (anche se ovviamente le coincidenze non esistono).

I mattoncini

I mattoncini Lego (andrebbe scritto tutto in maiuscolo ma per comodità lo scrivo così) non hanno bisogno di presentazioni e, come molti altri oggetti di particolare successo dedicati ai bambini, dividono in due l'umanità: quelli che c'hanno giocato da bambini e quelli che ci giocano anche da adulti. Personalmente mentre per i fumetti Disney appartengo alla seconda categoria, per i mattoncini Lego appartengo alla prima, chiedo venia.

Vorrei evidenziare come il 1963 sia stato un anno importante per la Lego, poiché si è passati dall'acetato di cellulosa, all'ABS:

L'acrilonitrile-butadiene-stirene o ABS, (formula chimica (C8H8· C4H6·C3H3N)n) è un comune polimero termoplastico utilizzato per creare oggetti leggeri e rigidi come tubi, strumenti musicali (soprattutto il flauto dolce e il clarinetto), teste di mazze da golf, parti o intere carrozzerie automobilistiche, come nella Citroën Méhari, e giocattoli come i famosi mattoncini della LEGO e kit per modellismo plastico [...] L'ABS è resistente a solventi, alcali, all'acido cloridrico e fosforico concentrati, all'alcool ed a oli animali, vegetali e minerali. [...] Anche se l'ABS è utilizzato largamente per le sue proprietà meccaniche, hanno anche proprietà elettriche che si mantengono costanti ad un'ampia gamma di frequenze. Queste proprietà sono influenzate in minima parte dalle variazioni termiche e dall'umidità atmosferica se si rimane all'interno delle temperature di esercizio. [...] L'ABS può essere riciclato, anche se non è accettato da tutti i centri di riciclaggio.

Le magnifiche foto del libro confermano quanto detto dal Wikipedia sull'ABS, cioè che è difficilmente deteriorabile, praticamente eterno. I vari pezzi, una volta ripuliti, sembrano quasi appena usciti dalla scatola, e se gli ultimi ritrovamenti confermati da Wikipedia sono di quest'anno, è probabile però che ce ne saranno anche per i prossimi decenni.
Come diceva la battuta dell'innamorato tirchio: "i diamanti sono per sempre, ma anche i fiori di plastica durano parecchio".

Nella fattispecie più che di mattoncini propriamente detti, stiamo parlando di figure contestualizzate al tema come draghi, polpi, battelli di salvataggio, eccetera, ognuno con la sua rarità inversamente proporzionale alla numerosità originale. Ad esempio i dragoni verdi sono molto più rari di quelli neri.
Il tutto naturalmente è raccolto e conservato dall'autrice con cura e amore (le immagini sono volutamente piccole: non voglio rubarle e farle mie, ma parlare del libro senza dare idea delle immagini sarebbe riduttivo).

Poesia

Poesie vere e proprie sono sparse in tutto il libro, in particolare agli inizi dei capitoli, e sono sempre molto attinenti all'argomento. Ad esempio c'è George Mackay Brown, poeta scozzese, o meglio orcadiano come tiene a sottolineare Wikipedia, con una poesia che riassume da sola il libro con il solo titolo: "Beachcomber", ovvero dall'Oxford Languages: "una persona che cammina lungo una spiaggia alla ricerca di oggetti di valore o interessanti" (a person who walks along a beach looking for valuable or interesting items). Temo non ci sia un termine così specifico in italiano.
Di Emily Dickinson invece c'è un estratto da "I started Early - Took my Dog":

I started Early - Took my Dog
And visited the Sea -
The Mermaids in the Basement
Came out to look at me -

Ho iniziato presto - Ho preso il mio cane
E ho visitato il mare -
Le sirene nel seminterrato
Sono uscite per guardarmi -

Direi che è particolarmente azzeccata.
Poi ci sono tutta una serie di immagini decisamente poetiche, talvolta forse un po' leziose, come ad esempio i controluce che stagliano le figure sul tramonto. Paradossalmente invece ci sono immagini che sembrano semplicemente inventariali, ma che con gli accostamenti di colori danno veramente un senso poetico.
Molto belle anche le foto fatte direttamente prima di raccogliere il pezzo sulla spiaggia magari, come nel caso del polipo, evidenziando come questi si mimetizzino perfettamente tra alghe e legnetti. Vorrei poter mettere qualche esempio, ma il solito avviso sul copyright mi intimorisce e la pigrizia mi impedisce di fare richiesta alla casa editrice.

Scienza

Devo ammettere che ogni tanto qualche frutto lo producono anche i social, anche se perlopiù sono pieni di chiacchiere da bar, insulti, litigi, truffe, considerazioni stereotipate, bullismo, insomma: sono lo specchio della società.
Qualcosa di positivo l'hanno prodotto per l'autrice che qui ha potuto imbattersi nel dottor Curtis Ebbesmeyer, un oceanografo, o forse l'oceanografo per eccellenza specializzato nello studio delle correnti marine in base ai relitti. Come dice Wikipedia questo scienziato oltre ad essere un beachcomber egli stesso, ha creato una rete di appassionati che da tutto il mondo gli comunicano i propri rinvenimenti, e in base a questi e alla loro origine ottiene delle mappe dettagliate delle correnti con, tutto sommato, risorse minime nella ricerca.
Come si può capire dalle immagini qui accanto (prese direttamente da Google Immagini e speriamo che non siano soggette a licenza), il nostro simpaticissimo scienziato non si è specializzato in Lego, ma in paperelle, e forse anche per questo mi ricorda un po' Konrad Lorenz Ovviamente la nostra Tracey si è arruolata di buon grado al suo piccolo esercito di beachcombers, e si è appassionata anche a questo aspetto scientifico per cui nel libro troviamo riassunte non solo le correnti marine, ma anche i più spettacolari rinvenimenti come distanza. Francamente non è particolarmente intuitivo immaginare le immense distanze coperte dai pezzettini di plastica che, diciamocela la verità, inquinano i mari.
Poi naturalmente si parla anche dell'aspetto scientifico riguardante la deteriorabilità della plastica, e la battuta di cui sopra, "anche i fiori di plastica durano parecchio", qui prende corpo in un paragrafo con tanto di foto di fiori di plastica raccolti sulla spiaggia.
Ma forse le distanze più grandi sono ricoperte da quelli che sono chiamati in gergo "sea beans", "fagioli di mare", ovvero semi e frutti tropicali di cui si può desumere facilmente l'area di provenienza. Se non altro questi non sono di plastica, non inquinano.

Ecologia

Anche se è stato già inevitabilmente accennato fin qua, è giusto fare una nota esplicita sul messaggio ecologico che affiora (in tutti i sensi!) da questo libro.
I beachcomber, Tracey Williams per prima, non si limitano nel loro hobby a cercare i propri tesori, ma con l'occasione raccolgono anche tutta la plastica da buttare. E stiamo parlando di tanta roba purtroppo.
Gli accenni più drammatici, con tanto di foto esplicative, sono agli animali marini rimasti intrappolati. Per non parlare poi delle varie vignette che girano in Internet ambientate al mercato ittico, del tipo: "Posso avere una borsa di plastica?", "E' già dentro il pesce!".
Nella succitata pagina della plastica che avevo messo nella sezione cinema, avevo accennato alla canzone di Lorenzo Baglioni, "La tartaruga e il reggilattine", molto poetica ma molto triste:

La tartaruga nuotava come tutte le mattine
Quando in mezzo al corallo vide un reggilattine
Era bello e scintillante come un quadro di Mirò
Chiuse gli occhi e se ne innamorò
E si sa com'è l'amore quando arriva che in effetti
Non ti accorgi più che l'altro avrà pure anche dei difetti
Ed è così che cominciò quella storia fantastica
Di una tartaruga e di un pezzo di plastica

Storia

Ebbene sì, partendo da questi reperti si può e si deve fare anche della storia.
Da quale naufragio o perdita di container possono derivare i reperti come nel caso dei nostri Lego è solo un esempio. Per prodotti commerciali generici si può arrivare a cercare di stabilire il periodo storico in base alla produzione, alla fattura, al logo. Ad esempio nell'ultima parte del libro, che è dedicata specificatamente ad altri oggetti di plastica, c'è una serie di tappi dei tubetti di Smarties, e in base a come sono fatti si può dedurre il periodo storica da cui provengono, poiché il passaggio da Rowntree a Nestlé ha comportato anche la modifica del tappo.
Viene citato anche il lavoro della dottoressa Thora Petursdottir, professoressa specializzata in archeologia all'università di Oslo, che si occupa "patrimonio dell'Antropocene, dove studia l'aldilà delle cose come eredità indisciplinata, la relazione tra cultura e natura e le sfide e le potenzialità dell'archeologia in questo senso". Le sue considerazioni sono particolarmente interessanti. Questi detriti (non specificatamente i Lego) "devono essere presi sul serio in archeologia" perché, cito testualmente, "sebbene non sia sempre possibile ricondurre questi oggetti ad un luogo o ad una cultura specifici, molti sono diventati già parte dell'ambiente. Potrebbero non avere alcun collegamento con la spiaggia in cui sono stati trovati, ma ciò non significa che non debbano interessare agli archeologi. Sebbene ovviamente siano dannosi e problematici, questi detriti trasportati dal mare sono comunque la nostra eredità. Richiede solo un approccio diverso. La materia alla deriva evoca solamente una collezione museale del futuro, non del passato".
Ma l'autrice del nostro libro va oltre e fornisce degli esempi dove alcuni oggetti sono collocati nel passato con una timeline con immagini che copre dal 1950 al 1990.

Per finire

Ci sono un paio di pagine a quiz, si fa per dire perché le domande possiamo definirle tranquillamente pleonastiche.
Si comincia con la plastica bruciata che assume totalmente l'aspetto dei sassi. Viene mostrata una foto con esempi mescolati a sassi veri: riuscirà il lettore ad individuare gli uni e gli altri? Ovviamente è impossibile, sono assolutamente indistinguibili, l'unico modo sarebbe prenderli in mano e sentire la differenza di peso, la plastica è decisamente più leggera, nonché la differenza di temperatura trasmessa alla mano, i sassi sono più freddi.
Stessa cosa per delle conchiglie di plastica mescolate a quelle vere: anche queste sono indistinguibili tra loro.

Insomma: come accennavo all'inizio, quello che potrebbe sembrare un libro di collezionismo minore, la descrizione di un passatempo di nicchia per divertirsi, si rivela invece una miniera, offre un florilegio di spunti. L'hobby si rivela utile al consesso umano perché ripulisce le spiagge, utile dal punto di vista scientifico e storico, nonché il libro stesso è obbiettivamente bello, molto riccamente illustrato, poetico, artistico.
E per chiudere in bellezza ripesco una bella canzone degli anni '80 dei Police, che per quanto molto famosi ritengo siano tutto sommato un po' sottovalutati. Stranamente non è citata nel libro, ma mi pare che ben si adatti bene all'argomento.

Walked out this morning, I don't believe what I saw
Hundred billion bottles washed up on the shore
Seems I'm not alone at being alone
Hundred billion castaways, looking for a home
I'll send an S.O.S to the world

Sono uscito questa mattina, non credo a quello che ho visto
Cento miliardi di bottiglie arenate sulla riva
Sembra che non sia il solo a essere solo
Cento miliardi di naufraghi, in cerca di una casa
Manderò un S.O.S al mondo

(Police, "Message in a bottle")

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Autore: Tracey Williams
Titolo: Adrift - The curios tale of the Lego lost at sea
Editore: Unicorn Publishing Group
Copertina: cartonato
Pagine: 186
ISBN: 978-81913491192
Anno di pubblicazione: 2022
Dimensioni: 20,15 x 15,5 cm
Prezzo: 20 £ (24.50 Euro)

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