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C'è un momento della sera in cui l'etere
è tutto un intrecciarsi di messaggi magici.
Le cartomanti effettuano analisi cliniche a distanza
da far impallidire un centro diagnostico;
gli occultisti fissano con occhio torvo la telecamera:
per capire questo mondo complesso
servirebbero trattati di antropologia,
sociologia, psicanalisi ed evasione fiscale.
(Pag. 51)

Ultimo aggiornamento: 06 Aprile 2024 (Germinal - Laitue)

Sadoma e Camorra, i capolavori trash delle tv commerciali

Dalla tv al libro - I maghi - Venditrice e predicatore - I cantanti - Per finire

Dalla tv al libro

Si tratta di un libro che come tipologia ha molto in comune con "Italia bella" di Fabio Di Iorio e Marco Messeri di cui ho parlato in questa pagina: entrambi i libri sono più o meno coevi (primi anni '90), editi da Baldini & Castoldi e tratti da trasmissioni televisive degli anni '90 dove si ironizzava sul peggio del peggio, ovvero sul peggio dell'architettura e dell'arredo urbano nel caso di "Italia Bella", mentre per questo "Sadoma e Camorra" si tratta del peggio delle piccole televisioni private locali.
Ovviamente su quanto sia peggio questo "peggio" ci sarebbe da discutere: quando si arriva sul fondo del barile per andare oltre bisogna solo scavare, ma a volte scavando emergono anche dei piccoli tesori.
Se "Italia Bella" era tratto da "Avanzi", programma RAI, il nostro "Sadoma e Camorra" è tratto da "Mai dire TV" programma Mediaset (Italia 1) ideato e condotto dalla Gialappa's Band.
Non avendo la televisione queste perle le ho scoperte solo grazie ai libri di Baldani & Castoldi, però grazie a Youtube parecchi riferimenti originali sono riuscito a vederli col ritardo tipico del trash, ovvero "fuori tempo massimo". Perciò non saprei dire se il fenomeno sia stato circoscritto agli anni '90, periodo in cui il web era ancora fuori portata dei più, oppure se sia continuato imperterrito fino ad oggi con un ovvio ricambio generazionale (i personaggi citati credo che siano perlopiù in pensione ormai).
Un'ultima nota sul libro in generale è la struttura: per i personaggi principali viene fornita prima una biografia con tanto di firma autografa in calce, e solo dopo vengono riportate alcune chicche estrapolate dagli interventi televisivi. La biografia come suggerisce la firma in calce è scritta in prima persona dall'artista, segno evidente che non sono stati inseriti nel libro a loro insaputa, e quindi possiamo dedurre anche che abbiano accettato o con molto senso dell'umorismo, oppure con la pragmatica consapevolezza che tutto fa pubblicità, e la pubblicità, si sa, è l'anima del commercio (o il "commercio dell'anima" come sosteneva Marcello Marchesi).

I maghi

Innanzitutto in generale facciamo distinzione tra maghi propriamente detti (o presunti) che ricorrono all'ausilio di forze soprannaturali (o presunte tali) e prestigiatori che ricorrono a trucchi, a illusioni. In inglese questa distinzione è importante perché, pur esistendo la parola "illusionist", entrambe le categorie sono raggruppate solitamente nella parola "magician".
Poi sempre all'interno della prima categoria sarebbe corretto distinguere tra coloro che non chiedono compenso e quelli che di questa magia ne fanno invece una professione: i nostri maghi ricadono, ovviamente, in quest'ultima categoria. Ma quest'ultima categoria mi permetterei di suddividerla ulteriormente in due. Da una parte come esempio eclatante metterei il mago Otelma: Marco Amleto Belelli (Otelma è il rovesciamento del suo secondo nome), definito da Wikipedia come "personaggio televisivo italiano" esercita come mago dietro compenso, ma al di là di una scenografia piuttosto vistosa e decisamente kitsch, quest'uomo ha tre lauree. Su di lui si può pensarla come si vuole, ma le sue sono lauree vere, conseguite in università italiane e non in fantomatiche pseudo università straniere che di fatto sono solo organizzazioni che rilasciano finti attestati a pagamento.
Nell'ultima sottocategoria ci metterei infine i nostri maghi, per i quali la prima cosa che colpisce è la totale incapacità di esprimersi in un italiano corretto, anzi spesso siamo al limite della comprensibilità:

E quindi siccome io conosco bene gli antamenti della vita, io voglio che la più enorma suplimità della mia vita che è mia figlia arriva vergine al matrimonio. Lei sposerà solo l'uomo che la implacherà completamente perché già sono stato sfelice io e non posso accompagnare all'altare una donna che se l'hanno già mangiata dieci volte prima, per poi farci la figura del cornuto.

E' una frase che potrebbe uccidere qualsiasi membro dell'Accademia della Crusca, ma un maestro di refusi come il sottoscritto non si scandalizza per così poco. E' solo che non capisco il senso: perché un padre che accompagna la figlia all'altare, se questa non è vergine lui (il padre) dovrebbe sentirsi cornuto? Misteri della magia.
Il tenore è quello un po' per tutti, vedi ad esempio il mago Totuccio: "Il lavoro di spiritista è un po' problemoso: comunque le mie carte non parlano né di presente né di passato, solo di futurale". Quella che sembra cavarsela meglio di tutti è Lady Barbara, se non fosse che ad un certo punto troviamo: "Il Lady l'ho applicato appunto per non mettere l'origine perché sembrerebbe ortodosso mettere l'origine della mia incarnazione, della mia rigenerazione, quindi ho preferito mettere il Lady". Ho trovato "quesiti con la Susy" più semplici di questo enigma, ma alla fine credo di avercela fatta: se sostituiamo la parola "strano" alla parola "ortodosso" la frase acquisisce senso. Ho cercato a pagina 46 le soluzioni a questo e altri enigmi, ma non le ho trovate

Venditrice e predicatore

In generale sulle televendite non c'è nulla da dire: l'importante è vendere! Qualsiasi show, qualsiasi stile, qualsiasi cultura va bene se dà risultati. Se poi l'effetto è comico, esilarante o anche solo strappa un sorriso si entra automaticamente nel campo dell'intrattenimento, e se non si compra niente questo è pure gratis. Grandi vette artistiche sono uscite dalle televendite, ma prendiamo un esempio su tutti: Giorgio Mastrota. Osannato (inaspettatamente da parte sua) da una canzone dei Nanowar of Steeel, ha cominciato con loro una collaborazione che è partita dal salire sul palco cantando con loro, ed è arrivata al fare insieme una canzone di vendita per un prodotto appositamente griffato: la polenta "Taragnarock", parola macedonia tripla tra la (1) polenta taragna, un ammiccamento alla (2) serie fantasy/mitica Ragnarok (che dà il mood epico al video) e un'aggiunta di una lettera "C" che in finale riprende il (3) rock, il genere musicale della canzone stessa.
Ma tornando al nostro libro troviamo la divertente "Concetta Mobili" (al secolo Concetta Di Palma, venuta purtroppo a mancare nel 2005), che con la sua arte ha allietato per anni migliaia di napoletani. Quello che lascia un po' perplessi e dubbiosi è la biografia che ha rilasciato per il libro: sarà tutto vero? Perché c'è abbastanza materiale per tre telenovelas della più triste specie.
Come di venditori, anche di predicatori ce n'è uno solo, Giuseppe Giralico di Veroli, ed è anche troppo per i miei gusti. Con lui il trash, l'emulazione mancata, è evidente: c'è un richiamo fortissimo ai predicatori americani (per chi non è avvezzo suggerirei di andare a vedere, uno su tutti, Kenneth Copeland che è il massimo), però la scarsità di cultura e il contesto ruspante di Spazio TV danno un fattore "k" altissimo. A lui dobbiamo il mirabile titolo del libro, quel "Sadoma" incrocio tra Sodoma e sadomaso, e quel "Camorra" che viene spontaneo a chi ha più familiarità con la celebre organizzazione criminale piuttosto che con la mitica città del Mar Morto.

I cantanti

Dopo qualche tristezza entriamo quindi in quella gioia che solo la musica può assicurarci. O meglio: che poteva assicurarci prima di ascoltare la rassegna di "Mai dire TV".
Tra libri e audiovisi solitamente parteggio per i primi, però in questo caso devo ammettere che andare su Youtube a cercare gli originali della trasmissione è più eloquente di qualsiasi descrizione, è qualcosa per cui si resta letteralmente senza parole. Nel caso dei primi due cantanti in lista si potrebbero rimproverare le autrici e curatrici del libro di aver riportato solo i più presentabili.
A pagina 95 troviamo Rosaria Lazzarino: "Come lei stessa ci spiega, se non dovesse portare la croce di una bellezza troppo vistosa, la sua vita sarebbe perfettamente felice". Aggiungo io che pari alla sua bellezza ci sono solo la sua modestia e il suo talento. Peccato solo il labiale fuori sincrono che distrae dalle sue movenze (anni '50) e dal suo splendido look (anni '60) che accompagnano le sue canzoni (anni '40). Certo c'è qualche stecca (ehm ... parecchie), ma dopo aver sentito (purtroppo) anche gli altri artisti della serie non citati nel libro, possiamo inserirla tra i professionisti.
Poi c'è un classico del trash, ovvero l'emulo di Elvis the Pelvis, anzi quello che va oltre a The King: stiamo parlando di Lorenz. Se Labranca per lo stesso motivo inseriva nel trash Little Tony, è perché il poverino non aveva avuto modo di conoscere Lorenz; sono sicuro che sarebbe andato in estasi. A parte la voce che tutto sommato ci sta, il resto è una copia personalizzata, forse anche un po' troppo. In particolare il look: la prima cosa che viene copiata in Elvis, anche da chi non canta, è la "banana", il celebre ciuffo marchio inconfondibile di quel look esagerato che si può trovare solo a Las Vegas o presso i maghi delle televisioni private. Però Lorenz non bara e ce lo dice esplicitamente: niente parrucchini, i capelli sono originali perché lui va oltre, punta solo sul talento.

Arriviamo poi a due cantanti che a mio avviso per logica non avrebbero dovuto essere inseriti nel libro.
Il primo è Gianni Drudi, cantautore professionista (sul serio!) che Wikipedia inquadra (a mio avviso molto erroneamente) nella "musica demenziale". Gianni Drudi si inserisce in un'ormai antica e consolidata tradizione di musica gogliardica italiana. Ironizzare sui doppi sensi delle sue canzoni sarebbe come ironizzare su "Il clarinetto" che Renzo Arbore aveva portato al festival di Sanremo: l'ironia sull'ironia è piuttosto ridondante. E infatti come ci dice la biografia wikipedica, Gianni Drudi è entrato in collaborazione con "Mai dire TV" e proprio grazie a questa trasmissione è stato lanciato a livello nazionale. Segnalo il testo, riportato nel libro della canzone omonima della trasmissione dedicata alla Giallappa's, che si chiude con un simpatico saluto:

E per finire questa storia
A voi Gialappa's senza gloria
Ricchioncelli da strapazzo
Voi m'avete rotto ...

Un altro che non dovrebbe essere in questo libro, ma mi fa piacere che ci sia così ho potuto scoprirlo anch'io, è Donato Mitola, "un genio, anzi un mito" come ripetono spesso quelli della Giallapa's commentando le sue canzoni. Nella sua biografia scopriamo che aveva cominciato come attore horror, senza molto successo: aveva avuto qualche parte secondaria ma non riusciva a sfondare, per cui ha mollato tutto e si è dedicato alla musica.
Anche con lui siamo di fronte a canzoni ironiche, a tratti demenziali con simpatici nonsense, sempre a sfondo horror (e un po' sadomaso). Il pezzo forte però è la recitazione unita ad uno stile personale di balletto. L'unica cosa veramente trash sono le ambientazioni alla buona dei video che unite ai costumi ruspanti danno quel senso di naif. Però se lo stesso artista se lo fossero portato sul palco Elio e le Storie Tese nessuno avrebbe avuto niente da ridire, anzi a mio avviso avrebbe fatto una coppia perfetta con Mangoni.
E chiuderei questa carrellata proprio con una citazione dalla biografia di Mitola che mi sembra sintetizzi un po' il libro, ma anche la vita, l'universo e tutto quanto.

La società è sorniona. In me non c'è il male. Oggi siamo nell'antivita e il male è nella società ed è un male stomachevole di vomito che ci ha trasformato in persone abominevoli. Noi siamo degli zombi che camminano, siamo degli involucri. E' uno stress assassino e omicida che ci uccide a poco a poco.
Io non mi sento stressato: fregato più che altro. Fregato perché non sapevo che l'epoca divampava così demoniaca perché oggi siamo presi da Satana che ha tutto sotto.

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Autori: Paola Costa, Chiara Salvo
Titolo: Sadoma e Camorra. I veri eroi della Tv commerciale
Tipologia: Brossura
Dimensioni: 21,3 X 12,5 cm
Pagine: 200
Editore: Baldine & Castoldi
Anno: 1993
ISBN: 978-8885989252
Prezzo: 13 €

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