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Ultimo aggiornamento: 10 Settembre 2022 (Fructidor - Sorgho)

Paris romantique: un itinerario un po' diverso

Ovviamente non mostro, non parlo della Parigi delle cartoline: della Tour Eiffel, del Louvre, dell'Arc de Triomphe o di Notre Dame in ristrutturazione che stringe il cuore vederla così. Vorrei proporre una Parigi romantica, sia nel senso più classico del termine dove dall'iniziale "romanzesco", radice etimologica, "si sviluppò e alla fine prevalse nel XVIII secolo quello di 'pittoresco', riferito non solo a quanto veniva artisticamente raffigurato, ma soprattutto al sentimento che ne veniva suscitato"; sia una Parigi romantica nel senso più moderno, legato al singolo sentimento dell'amore.
Quindi si parte dal poco conosciuto Musée de la Vie romantique, in quella che fu la casa di Ary Scheffer, pittore romantico per eccellenza. Casa frequentata tra gli altri da George Sand e di conseguenza dal suo turbolento amore Fryderyk Chopin. Il museo vero e proprio è gratis, poiché in fondo ha molte opere d'arte minore che però restituiscono bene l'atmosfera romantica, ma poi a parte c'è una sezione con esposizioni temporanee (a pagamento) a tema: in questo periodo c'è la pregevole "Héroïnes romantiques", dedicata alle figure femminili del romanticismo.
Passando al significato più moderno di "romantico", inteso quindi come legato alle storie d'amore, e come seguito della pagina che ho pubblicato due settimane fa su "Il favoloso mondo di Amélie" ho provato a seguire le sue tracce a Montmartre, ma la prima tappa, il Café des Deux Moulins, si è rivelata subito una delusione. Nel film la vediamo lavorare in un bar con clienti abituali, del quartiere, mentre il Café des Deux Moulins dove sono state girate le scene è in rue Lepic, La strada che sale in fianco al Moulin Rouge, una delle arterie più turistiche del quartiere. Ci sono solo turisti, sia per strada che nel caffè!
Ma rue Lepic è famosa anche per l'omonima canzone resa celebre da Yves Montand (al secolo Ivo Livi), scritta dal poco conosciuto Pierre Jacob (non l'ho trovato neanche sulla Wikipedia francese) che però giustamente è ricordato da una targa sul palazzo dove abitava. Quello che stupisce non poco è che nella stessa via, al numero 54, ci avevano abitato Vincent e Theo Van Gogh ma ... niente, neanche una targhettina, un bigliettino per conferma.
Se per Carlisle e per Berlino avevo parlato dei muri che dividono, qui abbiamo un muro che dovrebbe unire: il muro dei "ti amo" (in tutte le lingue del mondo, letteralmente). E non tragga in inganno la mano che fa "i corni" che per noi italiani hanno un triste significato adulterino: cercando in rete possiamo vedere come fuori dall'Italia ha proprio un significato coerente col resto del muro.
Poco distante ci sarebbe stata anche la bottega del fruttivendolo che si vede nel film, ma dopo la delusione del Café des Deux Moulins ho preferito non rischiare.

Per vedere le foto in sequenza cliccare qui.

Itinerario

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Galleria di immagini (cliccare per vederle ingrandite)


Rue Lepic
Nel mercato che si sveglia al primo sole
Sui frutti e sui fiori, vieni a ballare i colori
Rue Lepic
Le auto quattro stagioni offrono tutto in abbondanza
Pomodori rossi, uva verde, meloni dorati e primule al pubblico
E le grida dei mercanti si intrecciano in un canto
E il mormorio dei pettegolezzi è come il rumore del mare, rue Lepic
E brulica e vive in questa vecchia strada parigina
E canta e piange, e batte come un cuore, rue Lepic
Rue Lepic
Ci sono cagnolini e bambini a Poulbot
Ai visi vermiglio che si crogiolano al sole, ma soprattutto
C'è una bella ragazza, bella come l'estate
Cammina con le scarpe da ginnastica e ride liberamente
Rue Lepic
E la strada è piuttosto orgogliosa dei suoi begli occhi chiari
E della sua buona salute, colei che l'ha partorita
E sempre la ragazza con amore, per strada, saluta
E la strada estasiata la guarda passare, e la strada sale, sale, sempre
Verso Montmartre, lassù, verso i suoi bei mulini, i suoi mulini lassù
Rue Lepic

Rue Lepic
Dans l'marché qui s'éveille dès le premier soleil
Sur les fruits et les fleurs, viennent danser les couleurs
Rue Lepic
Voitures de quat' saisons offrent tout à foison
Tomates rouges, raisins verts, melons d'or et primevères au public
Et les cris des marchands s'entremêlent en un chant
Et le murmure des commères fait comme le bruit d'la mer, rue Lepic
Et ça grouille et ça vit dans cette vieille rue d'Paris
Et ça chante et ça pleure, et ça bat comme un cœur, rue Lepic
Rue Lepic
Il y a des cabots et des gosses à Poulbot
Aux frimousses vermeils qui s'prélassent au soleil, mais surtout
Il y a une belle fille aussi belle que l'été
Elle marche en espadrilles et rit en liberté
Rue Lepic
Et la rue est toute fière de son beau regard clair
Et de sa belle santé, elle qui l'a enfantée
Et toujours la fille avec amour, à sa rue, dit bonjour
Et la rue extasiée la regarde passer, et la rue monte, monte, toujours
Vers Montmartre, là-haut, vers ses moulins si beaux, ses moulins tout là-haut
Rue Lepic

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