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Le coincidenze sono talmente rare che è quasi come
se l’universo fosse progettato unicamente per impedirle.
Così quando nella vita vi capita una coincidenza o qualcosa di straordinario,
vuol dire che qualcuno o qualcosa si è dato parecchio da fare per realizzarla,
ed è per questo che dobbiamo sempre farci caso.
(Douglas Coupland, "Le ultime 5 ore")
Premessa - Sant'Eurosia - Mizzole - Venegazzù - L'allineamento - Note
Premessa
Su quanto possa essere discutibile un allineamento ne ho parlato in
questa pagina
riguardo all'allineamento di San Michele, e nel caso specifico della chiesa di San Micheletto a Mizzole.
Riprendo dalla pagina in questione l'affermazione del fisico Luca Amendola trovata su Wikipedia:
"È quindi probabile che l’allineamento sia una coincidenza, favorita dall'alta densità di edifici religiosi che l’Europa presenta e dall’importanza di San Michele nel cristianesimo".
Ecco: in questa pagina non stiamo più parlando di San Michele Arcangelo, le cui chiese sono giustamente molto diffuse,
ma di Sant'Eurosia decisamente meno famosa e quotata.
Con questo non voglio urlare al miracolo, però diciamo che è una bella coincidenza e val la pena di farci caso,
non fosse altro che per cercare di rendere un po' famoso il capitello di Mizzole ("caput mundi" naturalmente).
Sant'Eurosia
Per i dettagli su Sant'Eurosia rimando non solo alla pagina di Wikipedia in italiano
(Eurosia di Jaca),
e a quella di Wikipedia in spagnolo
(Orosia),
che giocando in casa è più dettagliata e offre anche altri spunti
(non farò finta di sapere lo spagnolo: le traduzioni automatiche ormai hanno raggiunto un buon livello);
ma rimando soprattutto alla pagina di questo sito dove parlo di
due libri sulla santa
in questione entrando molto nello specifico.
Riassumo brevemente per i più pigri.
Siamo a Yebra de Basa
in Spagna, sui Pirenei, nel nono secolo: di più non si può dire perché l'anno anche approssimato lo trovo diverso tra le varie fonti.
La "Spagna di spada e di croce riconquista Granata" di cui cantava Guccini era molto di là da venire, e in attesa di
Isabella ("è la grande regina del Guadalquivir") qui c'erano gli Arabi in piena contesa con i Franchi.
Forse come dice la pagina in italiano "Il castello di Yebra fu riconquistato dagli Arabi nel 968 circa ed è probabilmente in quell'occasione che sant'Eurosia subì il martirio".
La versione ufficiale della chiesa ci dà un'Eurosia che rifiutando un matrimonio combinato è andata a vivere da eremita sul monte di Yebra e rifiutando la conversione all'Islam
è stata semplicemente decapitata;
ma la leggenda, decisamente più colorita e truculenta, ci racconta di una Sant'Eurosia che rifiutando una conversione e matrimonio forzati da parte dei saraceni
si è consegnata ad un martirio più sanguinoso:
le vennero amputate le mani e recisi i piedi. Sant'Eurosia in ginocchio, con il volto fisso al cielo, pregava con fierezza e nel contempo nebbie e nuvole minacciose salivano dalle valli: e un lampo improvviso scese mirabilmente vicino ad Eurosia, senza provocarle danni. Tutti i saraceni ebbero gran paura, ma il capo bandito, preso da rabbia mista a terrore, diede l'ordine di decapitarla. Eurosia alzando i sanguinanti moncherini al cielo chinò il capo pregando e così venne uccisa a soli sedici anni. Contemporaneamente si scatenò un grandinare furibondo, uno scrosciare spaventoso di acque, folgori e tuoni assordanti, venti fortissimi; a quel terribile spettacolo, i saraceni fuggirono terrorizzati, mentre dal cielo una voce più potente della tempesta diceva: "Sia dato a Lei il dono di sedare le tempeste, ovunque sia invocato il suo nome!". Le sue spoglie vennero miracolosamente ritrovate due anni dopo da un pastorello chiamato Guillén.
Da questo potere di sedare le tempeste deriva il fatto che il suo nome è talvolta presente sulle campane, che tradizionalmente venivano usate per scacciare il pericolo di grandine.
Il suo culto è stato esportato dagli spagnoli ma non è arrivato ovunque: in Italia è presente qua e là nel nord e un po' nel Lazio.
C'è poi un altro aspetto che avrebbe certamente entusiasmato
Ernesto de Martino:
l'invocazione per la cura degli indemoniati ("espirituados" o "espiritados") che culminava in un esorcismo collettivo che è proseguito fino alla metà del secolo scorso,
quando furono proibiti dall'autorità ecclesiastica
(vedi sempre qui).
Come dice la pagina spagnola: "La presenza di 'spirituados' nella processione di Jaca fu proibita dal vescovo di questa diocesi nel 1947;
Ci sono fotografie di donne in trance, tenute dai loro parenti, corrispondenti alla processione tenutasi nel 1910".
Essendo la santa "senza testa", perché decapitata, aiutava chi l'aveva persa perché posseduto dal demonio.
Mizzole
Arriviamo così al capitello, anche se la definizione è un po' riduttiva, di Mizzole.
Stiamo parlando infatti di una costruzione atta a proteggere un'edicola votiva e un frassino, un albero miracolato secondo la tradizione.
Vien da chiedersi quante costruzioni analoghe ci siano in giro per l'Italia.
Per maggiori chiarimenti rimando al cartello esplicativo riportato nelle immagini sottostanti,
ma per sintetizzare diciamo che l'edificio è del 1947, sorto come ex-voto perché il paese era stato risparmiato dalla guerra.
Riguardo il frassino invece, nato spontaneamente nel capitello originario, ha segnato il confine per la protezione dalla peste.
Quando anni fa decisero di tagliarlo, scoprirono con sorpresa che era rifiorito.
Se posso aggiungere una nota personale direi che Sant'Eurosia continua instancabile a fare il suo lavoro:
a Mizzole non abbiamo mai avuto (a memoria) grandinate devastanti come in varie parti della provincia
(pensiamo quest'anno a Peschiera ad esempio) o alluvioni come quella della Val d'Alpone.
Anni fa c'è stata una piccola esondazione dello Squaranto, ma a Montorio: fuori dal confine del frassino quindi!
A Mizzole Sant'Eurosia si festeggiava il 14 Settembre (due giorni fa), ma purtroppo la tradizione è ormai andata persa.
Se invece ai mattinieri del 24 Giugno che si ritrovano al Piloton venisse in mente di fare il bis il giorno dopo,
potrebbero accogliere l'alba davanti al capitello di Mizzole il giorno giusto delle celebrazioni della santa a Jaca e Yebra,
il 25 Giugno quindi.
Ultima nota: la devozione per sant'Eurosia non si ferma al capitello ovviamente:
nella chiesa parrocchiale dei santi Pietro e Paolo di Mizzole c'è un altare a lei dedicato in una cappella laterale,
con un reliquiario fatto con molta cura e amore.
Insomma la nostra Eurosia è di casa a Mizzole!
Venegazzù
Con un certo (sano) campanilismo devo ammettere a denti stretti che gli abitanti di Venegazzù un po' ci hanno dato dei punti con la loro cappella,
che anzi definirei una chiesolina vera e propria.
Siamo in provincia di Treviso, nel comune di Volpago del Montello, zona del sempre apprezzatissimo
Prosecco.
Purtroppo la solitamente precisa Wikipedia alla voce
Venegazzù
tralascia di parlare di questa graziosa, nonché storica, chiesolina, quindi quel che si può sapere devo ricostruirlo dal monumento stesso.
Anche qui sembra che ci troviamo di fronte ad un ex-voto come ci dice la targa esterna:
"NEL 50° ANNIVERSARIO DEL CICLONE GLI ABITANTI DEL BORGO DI S.EUROSIA GRATI RICORDANO LA PROTEZIONE DELLA SANTA 24-7-1930 24-7-1980".
La storia del luogo è appesa all'interno dell'edificio:
da un capitello datato 1755 (ma probablimente sostitutivo di qualche testimonianza precedente) e restaurato nel 1878,
si è passati ad una chiesetta nel 1925, che poi come ci dice anche la targa di cui sotto ha dovuto essere pesantemente restaurata dopo il ciclone.
Sempre all'interno poi troviamo numerose testimonianze di quelle che suppongo essere testimonianze di un pellegrinaggio a Jaca e Yebra,
come ad esempio il programma della "Solemne NOVENA" e la foto del reliquario della santa del Giugno 1996.
Completano l'arredo interno gli arazzi e la pala, probabilmente dell'800, primi '900: non sono dei capolavori, ma sono tutto sommato sobri e di buon gusto.
Come a Mizzole anche qui siamo di fronte ad una testimonianza che forse solo il Touring nelle
guide rosse
contempla con una nota.
Ma se guardiamo con occhio attento e mente aperta ci accorgiamo che questi edifici sono decisamente peculiari:
testimoniano il culto di una santa spagnola che avrebbe dovuto restare locale, tutto sommato una martire come tante,
e invece si è diffuso in modo veramente sorprendente, e dove è giunto ha avuto un culto costante nel tempo, anche se inevitabilmente si sta spegnendo.
L'allineamento
Ecco che abbiamo due edifici, non dei semplici capitelli con una colonnina o un'immagine della santa in una chiesa,
entrambi ex-voto, entrambi antichi quantomeno nell'impianto originale.
Per capire la diffusione diciamo che a Verona a Salizzole (con desinenza assonante a Mizzole!) c'è stata storicamente una grande devozione a Sant'Eurosia,
con tanto di processione, però la santa non ha un edificio analogo.
Nel veronese credo ci sia solo un altro caso a Lumini, vicino a Caprino, dove c'è una chiesa dedicata.
Proviamo ad allineare quindi i nostri edifici molto affini, ma anche molto rari, e cerchiamo un terzo punto che renderebbe improbabile l'allineamento.
Andiamo all'origine: a Yebra!
Su come fare un allineamento rimando alla
pagina sopracitata.
In breve, con Google Maps: tasto destro + "MISURA DISTANZA" sul primo punto (ad esempio Venegazzù, 45.76921418698628, 12.095299718007213),
poi tasto destro + "DISTANZA FINO A QUI" (a questo punto al capitello di Mizzole, 45.47541630236247, 11.05891403157367)
e infine sempre tasto destro + "DISTANZA FINO A QUI" sul terzo punto, sulla chiesa di Yebra (42.48599959050265, -0.28281707627960534).
A questo punto se eliminiamo con un click il punto intermedio di Mizzole, possiamo vedere l'errore:
l'allineamento esatto passerebbe circa all'altezza di Rosaro, 8,5 km più sopra. Ovvero: 8,5 km su 1051 totali!
Io credo che ci siano tolleranze maggiori per dimostrazioni scientifiche inoppugnabili:
però non vorrei fare polemiche, mi limito ad osservare che la coincidenza mi sembra significativa.
Per farla diventare clamorosa possiamo aggiungere un quarto punto: Sainte-Eurosie in Francia (44.183115843123545, 7.001901490204948).
Possiamo vedere subito che l'allineamento di Venegazzù, Mizzole e Sainte-Eurosie è pressoché perfetto,
mentre arrivando fino a Yebra c'è il modesto scostamento di cui sopra.
Possiamo aggiungere che come Yebra e Jaca sono sul versante ovest dei Pirenei questa piccola chiesa francese è analogamente sul versante ovest delle Alpi.
Si tratta di un caso ovviamente.
Purtroppo non posso aggiungere molto su questa chiesa francese che ho trovato solo per caso.
E' difficilmente raggiungibile, per visitarla bisogna proprio recarcisi appositamente, e anche se la zona sembra piuttosto bella, spettacolare,
non so se ci andrò in futuro.
In buona sostanza non saprei dire di più su questo edificio o sulla sua storia, e in rete non ho trovato molto.
Note
- Cliccando su tutte le immagini di questa pagina, queste si possono vedere ingrandite.
- L'impaginazione non è bella, me ne rendo conto, ma volevo lasciare più spazio alle immagini dell'allineamento (che comunque, come detto sopra, si possono ingrandire)
per consentire di replicare la linea su Google Maps.
- In fondo alla pagina ci sono tutte le thumbnail con le fotografie di Mizzole e Venegazzù
- Le ultime immagini sono specifiche dei 3+1 punti su Google Maps sempre nell'ottica di supporto se si vuole replicare l'allineamento
- Ho aggiunto anche un'immagine che evidenzia l'errore di 8 chilometri e mezzo (circa):
su quanto questo possa invalidare l'allineamento che il fisico Luca Amendola vorrebbe perfetto perché non essere una mera coincidenza dovuta alla "densità degli edifici",
propongo una citazione di Mr.Feynman che di scienza ne sapeva qualcosa:
La natura, così come oggi siamo in grado di capirla, si comporta in modo tale che risulta fondamentalmente impossibile prevedere esattamente cosa succederà in un dato esperimento. È una cosa orribile. Infatti i filosofi avevano stabilito come uno dei requisiti fondamentali della scienza che nelle stesse condizioni debba verificarsi la stessa cosa. Questo è semplicemente falso: non si tratta di una condizione fondamentale della scienza. Il fatto è che non succede la stessa cosa, e possiamo trovare solo una media dei risultati, con metodi statistici. Ciò nonostante, la scienza non è completamente crollata. Tra l'altro, i filosofi dicono un sacco di cose su cosa sia assolutamente necessario per la scienza, ed è sempre (per quello che si può vedere) piuttosto ingenuo, e probabilmente sbagliato.
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