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La condanna convenzionale è che utensili di pietra, già a terra
- "a terra in primo luogo" -
siano stati trovati vicino al punto in cui è stato visto colpire il fulmine:
che si suppone, da contadini sbalorditi o da un'intelligenza di basso livello,
siano caduti nel o con il fulmine.
In tutto questo libro, classifichiamo gran parte della scienza con la cattiva narrativa.
Quando la narrativa è cattiva, scadente, di basso livello?
Se la coincidenza è abusata.
(Charles Hoy Fort, "Il libro dei dannati", cap. 8)
L'esposizione - Fulmini e saette - Amuleti - I due fronti contrapposti - Piccola parentesi lynciana - Elettricità - Il cameo
L'esposizione
Questa pagina è il proseguimento di
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in cui parlavo del catalogo di una mostra del 1995.
Quella che era all'epoca una mostra temporanea è diventata un'esposizione permanente che si trova nel
Museo archeologico nazionale dell'Umbria.
Una nota per chi volesse andare al museo: non sottovalutatelo, è veramente grande!
Giuseppe Bellucci fu tra le altre cose il primo vero e proprio direttore del museo (prima c'era stata una commissione per la gestione),
ma oltre a questo fu un etnografo collezionista specializzato in amuleti.
La sua enorme collezione fu acquistata dallo stato alla sua morte ed è oggi in parte esposta al museo.
Non è poca roba, perché da come si può vedere sotto nella planimetria si tratta di due stanze zeppe di vetrine, però la collezione intera è ben più corposa.
Purtroppo le due sale in questione sono semibuie, illuminate male, e io non ho un filtro polarizzatore (prima o poi dovrò decidermi ad acquistarlo).
Insomma: le foto sono quello che sono, ma anche dal vivo non è che si vedesse poi così bene.
Lo dico più per giustificare la scarsa qualità delle immagini di cui sotto, che per lamentarmi:
considerando il prezzo del biglietto, la vastità del museo e l'encomiabile iniziativa di esporre questi reperti posso serenamente perdonare la cattiva illuminazione.
Fulmini e saette
In teoria dovrebbe essere come dice Wikipedia: "In meteorologia il fulmine (detto anche saetta o folgore) è un fenomeno atmosferico legato all'elettricità atmosferica che consiste in una scarica elettrica di grandi dimensioni che si instaura fra due corpi con elevata differenza di potenziale elettrico". Quindi "fulmine" o "saetta" dovrebbero essere sinonimi perfettamente intercambiabili.
Invece per i nostri contadini umbri, i principali fornitori della collezione Bellucci, il fulmine è quello che ha una scarica più o meno dritta, tendenzialmente rettilinea,
mentre la saetta va a zig-zag.
Di per sé sarebbe un problema relativo per i risultati: secondo questa suddivisione mentre le saette straziano uomini e animali,
i fulmini non centrano direttamente le persone ma le inceneriscono solo sfiorandole (capirai).
Però nell'azione apotropaica che deve svolgere l'amuleto viene distinto l'oggetto da allontanare e infatti la forma dell'amuleto cambia:
per i fulmini è più levigata (pietra verde), forata per far passare un nastro o un cordino, mentre per le saette c'è una forma di punta (selce) solitamente incastonata per essere appesa.
Ovviamente il punto di vista fortiano al riguardo è totalmente opposto a quello positivista, scientista o come si vuol chiamare.
La citazione iniziale che ho messo qui sopra è esaustiva, in un colpo solo riabilita i poveri contadini e distrugge il massimalismo del rasoio di Occam:
"La condanna convenzionale è che utensili di pietra, già a terra [...] siano stati trovati vicino al punto in cui è stato visto colpire il fulmine:
che si suppone, da contadini sbalorditi o da un'intelligenza di basso livello, siano caduti nel o con il fulmine".
Nelle tabelle esplicative delle sale invece, non solo si suppone, ma si è assolutamente certi che per i fulmini in particolare si tratti di pietre levigate nel neolitico.
Sono possibilista, accetto tutto, però vorrei far notare una cosa: Bellucci ha operato in Italia e non credo fosse così conosciuto all'estero,
viceversa le fonti di Fort erano giornali statunitensi o al limite inglesi, eppure in entrambi i gli studiosi troviamo gli stessi resoconti sulle modalità
e le stesse "pietre verdi". Il pezzo che precede la citazione di cui sopra del capitolo 8 de "Il libro dei dannati":
Nel nostro modo rozzo e bucolico, ora proponiamo un oltraggio al buon senso che pensiamo un giorno diventerà un luogo comune indiscusso:
Che oggetti fabbricati in pietra e ferro siano caduti dal cielo:
Che siano stati portati giù da uno stato di sospensione, in una regione di inerzia all'attrazione di questa terra, da perturbazioni atmosferiche.
La "pietra del tuono" è di solito "un pezzo di pietra verde splendidamente levigato, a forma di cuneo", dice uno scrittore del Cornhill Magazine, 50-517.
Non lo è: è probabile che sia di quasi ogni tipo di pietra, ma richiamiamo l'attenzione sull'abilità con cui alcuni di essi sono stati realizzati.
Naturalmente questo scrittore dice che è tutta superstizione.
Altrimenti sarebbe uno di noi figli rozzi e semplici della terra.
In our crude, bucolic way, we now offer an outrage upon common sense that we think will some day be an unquestioned commonplace:
That manufactured objects of stone and iron have fallen from the sky:
That they have been brought down from a state of suspension, in a region of inertness to this earth’s attraction, by atmospheric disturbances.
The “thunderstone” is usually “a beautifully polished, wedge-shaped piece of greenstone,” says a writer in the Cornhill Magazine, 50-517.
It isn’t: it’s likely to be of almost any kind of stone, but we call attention to the skill with which some of them have been made.
Of course this writer says it’s all superstition.
Otherwise he’d be one of us crude and simple sons of the soil.
Amuleti
Se le pietre di fulmine e le pietre di saetta vengono comunque considerate degli amuleti in virtù della loro funzione personalmente,
per motivi squisitamente fortiani, le tengo ben distinte da quelli che sono tutti gli altri amuleti,
che tutto sommato rappresentano la parte più corposa degli oggetti esposti in queste due sale.
Segnalo le teche con delle piramidi quadrangolari dove in ciascuno lato sono esposti degli amuleti raggruppati per macro regioni/continenti di appartenenza.
Poi ci sono gli amuleti orientati alla fertilità e alla gravidanza (pietre gravide o aquiline), le pietre stregonie per proteggere dalle streghe e i "brevi",
vedi la Treccani:
"5. Involtino di stoffa con dentro una piccola reliquia di santi o formule di preghiera, da portarsi al collo per devozione (anche al dim., brevicino),
spesso adorno, all’esterno, di immagini o di ricami. Anticam., amuleto, talismano e sim., dotato di effetti magici".
I due fronti contrapposti
Tornando alle pietre di fulmine e a quelle di saetta, dovrebbe essere chiaro che ci troviamo di fronte a due ipotesi, o meglio a due fronti contrapposti.
Da una parte c'è la scienza, chiara, semplice, esaustiva che si pronuncia in quella che io chiamerei una definizione "Lavoisier 2.0".
Mi spiego.
Antoine-Laurent de Lavoisier,
il celebre chimico, osservò che i meteoriti non potevano esistere: non possono cadere pietre dal cielo perché non ci sono pietre in cielo.
Nella versione 2.0 si può dire che il fulmine è una scarica elettrica e che quindi non trasporta pietre, ergo le pietre raccolte dovevano essere già sul terreno.
Non fa una grinza: tutto il resto è fantasia.
Dall'altra parte, sull'altro fronte, troviamo questa strana coalizione di contadini umbri e di un certo signore di Albany, Charles Hoy Fort,
che sostengono che queste pietre sono arrivare con il fulmine.
Con qualche sfumatura: i contadini dicono che siano la punta del fulmine (o della saetta),
mentre Fort sospetta che arrivino semplicemente da una zona misteriosa che lui ha battezzato il "mare dei super-sargassi".
A sostegno della strana coalizione porto un altro autore.
Non sarà di grande aiuto perché le sue sono opere di fantasia, sono le creazioni di un sognatore.
(O forse siamo noi che siamo opere di fantasia, creazioni di un sognatore?)
Piccola parentesi lynciana
Il 15 gennaio è morto David Lynch.
Quattro giorni prima, avevo pubblicato una pagina su una
piccola sottotrama di Twin Peaks 3.
La volta precedente era stata nel 2019 quando stavo ancora testando il sito per vedere che effetto poteva fare e che impostazione dargli,
la pagina in questione
è un divertissement di cui non è che vada estremamente fiero, come per le precedenti due pagine: erano prove che ogni tanto sono tentato di togliere però ...
Un po' per pigrizia un po' per senso sportivo quello che pubblico lo lascio così com'è, non intervengo più a modificarlo
(tranne che per le rarissime volte in cui ho individuato clamorosi errori grammaticali e in un caso di link errato),
e infatti dopo aver appreso della morte di Lynch non sono intervenuto a correggere la pagina appena pubblicata.
Non seguivo Lynch sui social, quindi non sapevo del suo enfisema, ed è stata una coincidenza che avessi pubblicato quattro giorni prima quella pagina,
se non fosse che Fort ci insegna che le coincidenze non esistono: se accettiamo che tutte le cose, gli avvenimenti e le persone a questo mondo sono collegate tra loro
è evidente che le coincidenze non esistono.
L'idea mi era balzata in mente da una frase che avevo detto (come ho scritto nella pagina di cui sopra:
"Se io avessi un negozio di tende appenderei una pala dorata in vetrina"),
e per pura coincidenza (ma le coincidenze non esistono) in quei giorni mi era capitato per le mani anche un libro su Lynch comprato tempo addietro.
Forse, come dice sempre Alessandro Bergonzoni, basta essere ricettivi e si riesce a captare i messaggi che ci sono nell'aria.
La sua morte mi ha lasciato un vuoto, come per moltissime altre persone, e ho trovato giusto parlarne qua.
Ma è solo per questo che cito David Lynch? Assolutamente no: Lynch c'entra eccome.
Elettricità
Stavolta temo di dover fare qualche piccolo spoiler, qualche anticipazione, ma se qualcuno non ha visto Twin Peaks 3 non si preoccupi: non capirà nulla (comunque).
Come per le famose "tende rosse" che compaiono in tutta la saga di Twin Peaks, anche l'elettricità ha un ruolo chiave come simbolismo.
Crepita per l'elettricità, un esempio tra i tanti, l'albero rinsecchito della Loggia Nera, ma i tre più significativi episodi dove si evidenzia il ruolo dell'elettricità,
delle scariche elettriche sono:
1) quando Cooper nella stanza misteriosa persa in chissà quale dimensione, armeggia con un quadro elettrico e viene risucchiato,
mentre contemporaneamente Dougie Jones viene attratto da una presa di corrente e ne viene risucchiato, quindi i due fisicamente si scambiano
2) quando Cooper in auto con Diane arriva alle fatidiche 430 miglia e si ferma, il punto è cruciale,
"Questo è il posto giusto. Baciami. Una volta attraversato forse sarà tutto diverso", il posto è un punto qualsiasi di un'anonima strada degli Stati Uniti
ma c'è qualcosa di speciale: i tralicci dell'alta tensione crepitano
3) quando Cooper "imbambolato" infila la forchetta nella presa di corrente e dopo, il primo shock per cui viene portato in ospedale,
si risveglia del tutto.
E' evidente che l'elettricità nel mondo di Twin Peaks rappresenta un varco tra i mondi, un varco che si attraversa fisicamente con i corpi o con le menti.
Poi sui fulmini, Eraclito e il quarto stato della materia invito ad andare a vedere anche
questa pagina su Misaka Mikoto.
In fondo cosa fa funzionare i neuroni se non l'elettricità?
"Lo sapete voi da dove provengono i sogni? [...]
I neuroni producono acelticolina mediante la quale inviano impulsi al proencefalo.
Questi impulsi diventano immagini e le immagini diventano sogni, ma nessuno sa perché scegliamo queste particolari immagini"
(Dale Cooper, "I segreti di Twin Peaks", prima stagione, episodio 1).
Chissà se David Lynch conosceva le opere di Fort, forse sì.
Però molto probabilmente non conosceva quelle di Giuseppe Bellucci, eppure ...
Il cameo
Un altro aggancio con Twin Peaks ce lo dà il cameo di ... Bellucci.
Non sopporto la regola del politically correct per cui non bisogna mettere l'articolo determinativo davanti ai cognomi femminili,
però devo ammettere che per fare la frase ad effetto di cui sopra mi ha fatto comodo.
Ovviamente si tratta del cameo di
Monica Bellucci,
la bravissima e bellissima attrice che ha appena compiuto 60 anni ed è tifernate, quindi umbra come il nostro perugino Giuseppe Bellucci.
Sicuramente è una coincidenza (ma le coincidenze non esistono), però mi dà l'occasione di parlare di questo strano cameo.
In tutta la saga, le tre stagioni più il film, Monica Bellucci è l'unica attrice che interpreta sé stessa,
quindi l'unico aggancio con la realtà, o meglio, con la nostra realtà.
Il suo cameo sembra totalmente superfluo, praticamente non si inserisce nella narrazione, si tratta solo di un sogno narrato dal personaggio di Gordon Cole
interpretato da David Lynch.
Eppure in questa scena Monica Bellucci dice una frase chiave tratta dalla
Brihadaranyaka Upanishad,
una considerazione profonda che aiuta a capire la trama, ma che aiuta anche a capire la vita.
We are like the dreamer who dreams and then lives inside the dream. But who is the dreamer?
Siamo come il sognatore che sogna e poi vive dentro il sogno. Ma chi è il sognatore?
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